Svolta Juve, le motivazioni svelano la prossima penalizzazione: ecco cosa succederà

Il Collegio di Garanzia del Coni ha diramato un documento di quasi ottanta pagine dove spiega il perché le possibili ragioni della società bianconera

Tanto clamore per nulla. Dal Collegio di Garanzia del Coni sono arrivate le motivazioni (in realtà erano attese e pronte già dalla fine della settimana scorsa ma essendo tanti documenti qualcuno ha preferito aspettare il week-end ndr) che non è che abbiamo scoperto chissà quali carte o novità, almeno rispetto alla sentenza con cui lo scorso 20 aprile la Corte d’Appello aveva disposto la restituzione dei 15 punti di penalizzazione ai bianconeri.

Il dirigente
Agnelli, Nedved e Paratici, ex dirigente della Juventus tutti deferiti (Ansa Notizie.com)

Il vero errore, ma anche questo si sapeva già ed è grazie al quale la Juve abilmente ha presentato ricorso, è stato della Federcalcio che ha deferito e condannato la Juventus senza menzionare uno degli articoli e soprattutto la norma per cui la società all’epoca guidata da Agnelli e soci erano stati deferiti. Ecco perché nelle motivazioni del Collegio di Garanzia del Coni viene sottolineata la parola “carente” in riferimento a quanto ha sentenziato la Federcalcio.

Possibile un ridimensionamento della penalizzazione: da meno 15 a -9. Ma poi c’è anche l’Uefa

La decisione
Gli avvocati e il presidente della Juventus all’uscita dal Coni (Ansa Notizie.com)

Quanto è stato deciso e si evince dalle motivazioni diramate dai giudici dell’ultimo grado della giustizia sportiva vanno riconsiderate le responsabilità relative agli “amministratori privi di deleghe della Juventus” con una decisione che potrebbe incidere sulla penalizzazione per il club. Ed ecco uno dei punti salienti che spiega in modo piuttosto esaustivo ed è un passaggio importante: “La misura della sanzione della penalizzazione inflitta alla Juventus risulta determinata in relazione alle accertate violazioni dei suoi rappresentanti e dei suoi dirigenti, nonché dei suoi amministratori senza delega, il venir meno, per l’accertato vizio motivazionale, della sanzione per questi ultimi si riflette, allo stato, anche sulla sanzione complessiva irrogata alla società e rende, quindi, necessaria una nuova valutazione della Corte Federale d’Appello sulle eventuali responsabilità dei singoli amministratori senza delega e poi anche della stessa società Juventus“.

Il punto è, almeno è quello che chiedono (pretendono?) i giudici del Collegio di Garanzia del Coni, è se la posizione dei dirigenti senza deleghe sia stato valutato correttamente nella determinazione dei punti di penalizzazione. E’ qui che si gioca tutto, ed è qui che la Juventus spera di poter avere qualche chance. Nelle motivazioni viene anche citato il procuratore Chiné che aveva chiesto 9 punti di penalizzazione poi diventati 15. E la sensazione che si è avuta allora è stata proprio quella di esagerare per dare l’esempio, ma si sta rivelando un effetto boomerang. Sia chiaro, la Juventus verrà penalizzata, nessuno sostiene il contrario, ma bisognerà vedere di quanto. Tutto dipenderà da quello che deciderà di dare e fare la giustizia federale, tanto che la palla passa di nuovo alla Corte che entro fine maggio dovrà decidere la nuova sanzione. E qui viene il bello perché la società bianconera spingerà sul tema dell’afflittività cercando di spostarla alla prossima stagione sportiva per salvare questa. Ma c’è sempre l’Uefa, che tanti scordano perché c’è un procedimento sportivo riaperto da dicembre e sul quale c’è attesa per collegarlo all’esito di questo processo. Da Nyon, infatti, non vogliono passare per troppo permissivi e fragili, visto che dopo l’accordo sul fairplay finanziario stipulato ad agosto l’hanno dovuto rivedere e riaprire. Traduzione: l’Uefa sottoscrivendo quell’accordo con bianconeri ha fatto una pessima figura a livello internazionale e non perdonerà. Ma poi, come non dimenticarlo, un altro filone legato alla questione degli stipendi. E quello è decisamente più grave di questo processo.

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