Il rapporto annuale ‘Le Equilibriste’ di Save the Children ha stilato la classifica delle regioni che garantiscono le condizioni più favorevoli per le mamme italiane
Il rapporto annuale ‘Le Equilibriste’ di Save the Children è arrivato alla sua ottava edizione. La classifica stilata tenendo conto di una serie eterogenea di valori indicativi vuole fornire un quadro sulla situazione attuale delle condizioni di vita delle donne nel nostro paese. Per farlo si tiene conto di quanto e di come avere un bambino incida su occupazione lavorativa e sulle scelte di vita della componente femminile italiana.
Dati ancor più importanti se si tiene in considerazione la crisi demografica che stiamo vivendo negli ultimi anni e che sembra sempre più inasprirsi. Il nostro paese non è un posto per i giovani e i dati forniti anche dal rapporto di Stc non fanno che confermarlo. Mettere su famiglia per gli italiani è sempre più difficile, non solo la ricerca di un lavoro stabile, ma anche di uno stipendio che possa assicurare una crescita dignitosa ai figli sono ciò che più ritarda e alle volte frena del tutto le nascite in Italia. E se il solo stipendio del marito non può più bastare nell’economia familiare, anche la sacrosanta voglia di libertà delle donne è frustrata dalle difficoltà che si incontrano sul lavoro quando si diventa mamme.
Bolzano, Emilia-Romagna e Valle d’Aosta le più amiche delle mamme
Secondo il rapporto che si basa su 14 indicatori totali che comprendono demografia, lavoro, servizi, salute, rappresentanza, violenza e soddisfazione soggettiva, i luoghi dove è più facile essere mamme sono la provincia autonoma di Bolzano seguita da Emilia-Romagna e Valle d’Aosta. Queste tre superano di oltre 10 punti la media nazionale attestata sui 100 punti, mentre Basilicata, Sicilia, Campania, Calabria e Puglia hanno la maglia nera delle peggiori tutte al di sotto di 10 punti dal valore di riferimento nazionale.
A livello solamente demografico la classifica viene decisamente rivista con le province autonome di Bolzano e Trento che guidano la classifica ma con l’inserimento di Sicilia, Campania e Calabria tra le più virtuose. Al contrario Sardegna, Umbria, Basilicata e Molise registrano dei tassi ben al di sotto del valore di riferimento nazionale. Dal punto di vista del lavoro in Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta è dove per una mamma è più facile trovare un impiego e non subire variazioni in caso di nascita di un figlio. Per quanto riguarda la rappresentanza infine, in Umbria, Veneto, Toscana, Emilia-Romagna è dove le donne sono più inserite nelle maglie del tessuto politico locale, mentre Basilicata, Valle d’Aosta, Sardegna e Puglia viaggiano distanti dalla media nazionale.