Le parole di quando fu arrestato il 16 gennaio: “Le mie condizioni economiche? Se ancora ho qualcosa non lo dico, mica sono stupido”
Cominciano a spuntare le prime indiscrezioni su Matteo Messina Denaro. le prima parole e i primi interrogatori dove il super latitante di cose strane ne ha dette parecchie. Ce n’é uno inedito dove in il boss diceva di lavorare come agricoltore. “La residenza non ce l’ho più perché il Comune mi ha cancellato. Ormai sono un apolide. Le mie condizioni economiche? Non mi manca nulla. Avevo beni patrimoniali ma me li avete tolti tutti. Se ancora ho qualcosa non lo dico, mica sono stupido”, le parole del bandito più ricercato degli ultimi trent’anni dopo Riina.
Le parole dei Messina le ha dichiarate il 16 gennaio e sentito il 21 febbraio dal gip Alfredo Montalto e dal pm Gianluca De Leo. Non si quanto sia durato l’interrogatorio, ma è stato fatto nell’ambito di un procedimento penale in cui il capomafia risponde di estorsione aggravata. Matteo Messina Denaro ha risposto anche riguardo ai suoi soprannomi.
“Me li hanno attaccati da latitante i vari giornalisti, ma io nella mia famiglia non ho avuto soprannomi”, ha detto, anche se, in realtà di quanto lui stesso avesse dichiarato davanti ai magistrati, dai suoi fedeli era chiamato tipo U siccu e Diabolik.
Al magistrato che gli domandato quale fosse la sua vera abitazione Messina Denaro ha risposto: “A Campobello risiedevo da latitante quindi di nascosto in segreto. L’ultima residenza che ho avuto da uomo libero è a Campobello“. Parole in libertà, frasi che hanno scioccato e lasciato quasi di stucco i magistrati durante l’interrogatorio, anche perché pensano che il boss non abbia detto totalmente la verità su quanto avesse fatto in passato.