Caro affitti, importante mossa da parte di Palazzo Chigi per aiutare gli studenti universitari. Gli stessi che si sono resti protagonisti, negli ultimi giorni, di numerose protesteÂ
Le polemiche, in merito al âcaro affittiâ, non tendono affatto a placarsi. Anzi continuano, senza sosta, le proteste da parte degli studenti universitari. Gli stessi che hanno posizionato delle tende a pochi passi dalla facoltĂ dove studiano in segno di protesta. Nel frattempo, però, arrivano delle notizie importanti direttamente da Palazzo Chigi. La notizia è di qualche minuto fa. A quanto pare il governo ha deciso di sbloccare ben 660 milioni di euro previsti, dallo scorso anno, per gli alloggi universitari. Una decisione che è stata presa nel corso dellâultimo Consiglio dei ministri.
Lo stesso che ha dato il proprio âvia liberaâ per la presentazione di un nuovo emendamento. Lâobiettivo è quello di confermare lâimmediata operativitĂ delle misure che destinano questa importante somma allâacquisizione di nuovi posti letto. Soldi che dovranno essere spesi per alloggi o residente per âstudenti delle istituzioni della formazione superioreâ. Un emendamento che arriva dopo che câè stato un colloqui con la Commissione europea. Questâultima ha deciso di escludere âla natura di aiuti di Stato di questi interventiâ.
Questo primo emendamento, secondo quanto riportano fonti vicine a Palazzo Chigi, riguardano appunto le misure di incentivazione allo âhousing universitarioâ. Le stesse che sono state introdotto dallâarticolo 25 del decreto âLegge n° 144 del 2022â e che è stato finalizzato per allineare il testo normativo âagli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europeaâ. Una mossa importante quella del governo targato Giorgia Meloni, soprattutto dopo le proteste da parte di una studentessa di 23 anni.
Questâultima di Alzano Lombardo (provincia di Bergamo), frequentate il Politecnico di Milano, aveva deciso di protestare in una maniera del tutto nuovo. Ovvero accamparsi davanti al suo istituto universitario per protestare contro gli affitti che erano diventati insostenibili. Una protesta che, con il passare dei minuti, si è diffusa sui social network. In molti le hanno dato ragione e, soprattutto, appoggiata in tutto questo. Dimostrandole la loro vicinanza,