Durante un recente evento, Tom Hanks ha confessato gli svariati dubbi che nutriva in merito al successo di Forrest Gump, ovvero quello che può essere considerato il suo successo più grande.
A volte, sono gli stessi autori e interpreti di un film a dubitare della propria creazione, o meglio, dell’accoglienza che la propria opera riceverà dal pubblico. Nel corso della variegata storia del cinema, abbiamo numerosi esempi di successi planetari, che poco prima dell’uscita in sala, erano percepiti come un salto nel buio da produttori e addetti ai lavori.
A quanto emerge dalle recenti dichiarazioni di Tom Hanks, anche Forrest Gump fu vittima di tali timori, in particolare da parte proprio del suo protagonista.
La star di Cast Away (2000), nel corso di un evento dal vivo del New Yorker, ha confessato dei molti dubbi manifestati a Robert Zemeckis, il regista, durante le riprese del film: “Gli dissi ‘Ehi Bob, ho una domanda per te. A qualcuno interesserà questo film? Questo tizio seduto su una panchina con queste scarpe da scemo e questo vestito da lunatico con una valigia piena di libri di Curious George e cose del genere. Stiamo facendo qualcosa che possa avere un senso per qualcuno?‘. E Bob rispose ‘È un campo minato, Tom. È davvero un ca**o di campo minato. Potremmo piantare i semi della nostra stessa distruzione. Ogni passo che facciamo potremmo colpire una bomba che ci fa saltare le palle”. In effetti, la poetica e la messa in scena del film, sebbene abbiano successivamente fatto scuola, non corrispondono esattamente alle caratteristiche che ci si aspetterebbe da un campione di incassi. Difatti Forrest Gump fece registrare numeri impressionanti, incassando quasi 700 milioni di dollari e, soprattutto, facendo coincidere questo successo popolare con il favore unanime della critica specializzata.
Come se non bastasse, il successo del 1994 conquistò ben sei statuette d’orate, tra cui l’Oscar come miglior attore a Tom Hanks e quello per miglior regista a Zemeckis. Un tale successo da generare quasi un ossessione per milioni di fan, che ne richiedono un sequel da ormai quasi trent’anni. Hanks ha parlato anche di questa possibilità, dicendo di essere stato attento all’epoca a firmare un contratto che non comprendesse l’obbligo per un sequel: “Una cosa intelligente che ho fatto è che non ho mai firmato un contratto che avesse un obbligo contrattuale per un sequel. Ho sempre detto: ‘Ragazzi, se c’è un motivo per farlo, facciamolo. Ma non potete costringermi’”.