Lasciò morire figlia di stenti, i medici dal carcere: “Q.I di una bambina di 7 anni”

Lasciò morire la figlia di senti in casa, i medici dal carcere esprimono i risultati: “Ha un quoziente intellettivo di una bambina di 7 anni”

Il parere dei medici del carcere su Alessia Pifferi
Alessia Pifferi (Ansa Foto) Notizie.com

Arrivano altre novità direttamente dal carcere di Milano dove si trova Alessia Pifferi. Ovvero la donna che ha lasciato, per quasi una settimana, la piccola Diana di un anno e mezzo nella sua abitazione. Lasciata morire di stenti senza alcuna possibilità di cibarsi né di altro. Una morte che non scioccò solamente l’intera comunità, ma tutto il Paese. Per la donna, che in quei giorni l’aveva abbandonata per trascorrere una vacanza con il suo compagno, scattarono inevitabilmente le manette. Direttamente dalla prigione di ‘San Vittore‘ arriva il responso da parte dei medici.

Gli stessi che hanno effettuato ulteriori test sulla donna. Ed il risultato è sconvolgente: la donna avrebbe un “gravissimo ritardo mentale“. Tanto da paragonarlo ad un quoziente intellettivo di una bambina di 7 anni. Questo è quello che ha fatto sapere direttamente l’avvocato della donna, Alessia Pontenani. Nel frattempo la Corte d’Assise di Milano si è riservata di disporre una perizia sulle condizioni psichiche da parte della donna all’epoca dei fatti. “Hanno messo una bambina in mano a una bambina“, questo è quanto detto dalla sua legale.

Milano, i medici dal carcere: “Alessia Pifferi ha un gravissimo ritardo mentale”

Il parere dei medici del carcere su Alessia Pifferi
Alessia Pifferi (Ansa Foto) Notizie.com

Questo è quello che è emerso dall’ultima udienza che si è verificata nella giornata di oggi, martedì 16 maggio. L’avvocato ha continuato dicendo: “Era circondata da persone che non si sono rese conto di quello che stava accadendo e lei non è stata in grado di gestire sua figlia che ora le manca. È disperata perché lei non c’è“. Ulteriori novità, però, potrebbero arrivare il prossimo 23 maggio: quando si tornerà nuovamente in aula.

Pochi giorni fa si era ritorna a parlare proprio della Pifferi dopo aver scritto una lettera alla sorella ed alla mamma. Ad entrambe ha deciso di puntare il dito contro. Alla sorella per “aver fatto propaganda sulla pelle della figlia” e per il fatto di non “essere mai stata dalla sua parte“. Mentre nei confronti della madre avrebbe detto: “Non sei mai stata una mamma modello per me, essere mamma non significa dare solo un tetto sulla testa a un figlio e pagare le bollette. ma bisogna esserci, io per te mi sono sempre sacrificata“.

 

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