Gli antifascisti nella bufera: aggressioni e violenze

Tante critiche ricevute per il comportamento controverso da parte dei militanti del partito: molte vittime ne hanno denunciato la violenza

Il movimento antifascista francese, conosciuto come ‘Jeune Garde’ (Giovane Guardia), sta affrontando una serie di critiche e controversie legate alla violenza perpetrata dai suoi militanti. Secondo un reportage del giornale Le Figaro, diverse vittime hanno subito “violente aggressioni” da parte dei membri di questo movimento nato a Lione nel 2018 e ora attivo in diverse città francesi. Raphael Arnault, portavoce ufficiale di ‘Jeune Garde’, è finito in modo particolare al centro delle polemiche dopo aver preso la parola al Parlamento il 3 aprile durante un dibattito sulla lotta contro il terrorismo di estrema destra, nonostante le azioni violente compiute dal suo stesso gruppo.

Violenza
Tante denunce per le violenze del movimento Jeune Garde in Francia (Ansa) – Notizie.com

Questo intervento ha provocato reazioni da parte di vari rappresentanti di destra, incluso Eric Ciotti, presidente di Les Républicains. La strategia operativa dei militanti antifascisti è ben nota ai loro “rivali” di destra, sia lealisti che estremisti. Utilizzando i social media, identificano i presunti fascisti, compilano liste e schede dei loro obiettivi, li cercano per le strade di Lione, li minacciano o li aggrediscono, alimentando così un clima di paura. ‘Jeune Garde’ cerca di giustificare la propria violenza come risposta a quella dell’estrema destra.

Questo collettivo di sinistra radicale sta guadagnando sempre più visibilità mediatica e sta espandendo la propria influenza in città come Strasburgo, Lille, Montpellier e Parigi. Sono in prima linea anche durante i movimenti sociali organizzati dalla sinistra, come le manifestazioni del Primo maggio e le proteste contro la riforma delle pensioni. Raphael Arnault, influente portavoce di 28 anni, ha stretti legami con personalità politiche come Olivier Besancenot e Philippe Poutou, ed è stato avvistato in compagnia di Jean-Luc Mélenchon. Nel 2022, si è candidato alle elezioni legislative nella seconda circoscrizione del Rodano, con il sostegno di Poutou, ma non è riuscito a ottenere l’investitura nella coalizione Nupes.

Antifascismo violento, è polemica in Francia

‘Jeune Garde’, il cui nome è ispirato a un canto rivoluzionario del 1912, si considera parte della corrente anarchista-libertaria, ma si presenta come un movimento strutturato che organizza tavole rotonde per contrastare l’estrema destra, evitando però azioni di sabotaggio e raduni selvaggi, che invece sono organizzati da altre formazioni di sinistra radicale. I suoi membri si addestrano all’autodifesa e al combattimento, ma alcuni di loro sono stati indagati per apologia del terrorismo a causa dei loro messaggi sui social media, in cui esprimevano sostegno a Boko Haram e approvazione implicita della decapitazione del professore Samuel Paty, adottando in certi aspetti codici simili a quelli dell’estrema destra.

Francia
Bufera sul movimento antifascista, colpevole di violenze (Ansa) – Notizie.com

Ciò è stato oggetto di condanna da parte del leader di estrema destra Eric Zemmour, dopo che uno dei suoi sostenitori è stato attaccato da dieci militanti di sinistra radicale all’università. Attualmente, il ministro dell’Interno Gérald Darmanin sta cercando di vietare le manifestazioni dei gruppi di estrema destra dopo lo scioglimento di ‘Génération identitaire’.

In questa situazione, il piccolo gruppo di estrema sinistra potrebbe trovarsi nel mirino delle autorità, come è già successo ad un altro collettivo antifascista di Lione chiamato Gale. Oltre alla volontà politica, ci sono criteri specifici previsti dalla legge per lo scioglimento di un’associazione o di un “gruppo di fatto”. Tra questi criteri, l’Eliseo potrebbe invocare il fatto che ‘Jeune Garde’ inciti “a manifestazioni armate o atti violenti contro persone o cose“, o che presenti “con la sua forma e la sua organizzazione militare il carattere di gruppi di combattimento o milizie private“.

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