Il responsabile dell’area tecnica del Milan Paolo Maldini ha parlato di mercato e del “progetto” Milan dopo l’eliminazione per mano dell’Inter dalla Champions League
Quella di ieri sera, 16 maggio 2023, così come fu per quella sera di ventitré anni fa sarà una partita difficile da dimenticare sia per i tifosi dell’Inter che per quelli del Milan. Vincere o perdere l’euroderby in semifinale di Champions League fa una differenza enorme, e così se l’Inter è destinato a vivere sulle ali dell’entusiasmo il finale di stagione ed il prossimo mercato estivo, il Milan è costretto a leccarsi le ferite.
Nell’immediato post partita ai microfoni delle emittenti italiane presenti nella mixed zone dello stadio San Siro il primo a parlare è stato Paolo Maldini, storico capitano rossonero nonché vincitore dell’euroderby del 2003 che poi portò il Milan ad alzare il trofeo in finale contro la Juventus ai calci di rigore. Oggi Paolo è il responsabile dell’area tecnica del diavolo ed insieme a Ricky Massara si occupa di tutte le scelte inerenti al parco giocatori rossonero. Si sarà sentito forse in dovere di fare questo gesto, probabilmente perché è stato sotto gli occhi di tutti sia nel derby d’andata che in quello di ritorno il gap qualitativo delle due rose in campo. Il Milan perso Leao prima e poi Bennacer per infortunio si è sciolto come neve al sole impensierendo seriamente l’imbattibilità di Onana forse solo in tre occasioni in 180′ minuti.
Mentre l’Inter poteva far subentrare gente come Lukaku, Brozovic e Gosens, il Milan a stento è riuscito a schierare una formazione degna del palcoscenico in cui si trovava. Le sbavature in difesa, la poca precisione dei centrocampisti e le pochissime azioni pericolose create dai fantasisti o dalle punte sono la cartina da tornasole di una rosa semplicemente inadeguata per una semifinale di Champions League. Onore ai rossoneri e al tecnico Pioli per essere arrivati fin lì facendo del gruppo e dello spirito di appartenenza un punto di forza, ma andare oltre sarebbe stato francamente impossibile.
L’attenzione non può allora che volgersi al mercato estivo di quelli che in fin dei conti erano i campioni d’Italia in carica. Un mercato che oltre a Thiaw, forse l’unico a salvarsi, ha portato l’autentico desaparecido Vranckx, l’intangibile Origi e soprattutto Charles De Ketelaere. CDK non solo non ha ripagato i 35 milioni di euro spesi per ingaggiarlo, ma tra andata e ritorno ha visto la partita dalla panchina. Quel colpo che doveva far fare il salto di qualità al Milan si è rivelato, per il momento, un autentico flop. Maldini ha parlato proprio di lui, infatti ha detto che “sarebbe stato molto più facile e anche meno oneroso andare a prendere Paulo Dybala. Non sarebbe stato giusto però per il nostro progetto, quel progetto che condivide anche la proprietà. Abbiamo una nostra idea e vogliamo portarla avanti. Questa idea è fatta di investimenti mirati in giocatori giovani, e a volte con i giovani si prendono dei rischi. L’abbiamo fatto già in passato con Tonali, la scorsa estate è stato lo stesso per Charles“.