Il professore torna a parlare e dice la sua sull’intervento del governo per quanto riguarda il lavoro e la distribuzione delle risorse
La manovra sul lavoro è decreto legge ed è in gazzetta ufficiale già dal 4 maggio, ma se ne parla sempre e comunque, anche perché le prime decisioni e situazioni particolari derivanti da quel tipo di decisione presto saranno attuate. I sindacati, nonostante il tema politico attualmente sia su altre tematiche, non abbandonano e vanno avanti anche perché poi il 20 maggio ci sarà una manifestazione a Napoli dove parteciperanno tutte le sigle sindacali. Insomma, il tema è ancora caldo e non potrebbe essere altrimenti, considerata la situazione che c’è in Italia da quel punto di vista. La pensa così anche il professore Massimo Cacciari che a Notizie.com sul decreto fa subito una battuta: “E’ una camomilla, neanche un’aspirina…”
Per il professore Cacciari, al quale piace dibattere su tanti argomenti e su molto dei quali è preparatissimo, sul lavoro si poteva fare di più, ma in cuor suo non si sente di attaccare questo governo per quello che sta cercando di fare: “Ribadisco che per me è una camomilla e neanche un’aspirina, ma meglio così che peggio non ci sono dubbi, anche perché sono cose che sfiorano i problemi e non li affrontano, ma almeno ci si muove su qualcosa“.
E’ un argomento a cui è legato e cerca di trovare delle soluzioni, dibattendo e tentando di portare idee e situazioni sulle quali discutere e trovare dei confronti. Per Massimo Cacciari è una questione importante e a Notizie.com spiega il suo punto di vista: “Si dicono tante cose, ma sul tema del lavoro la retribuzione in tutti questi anni si da destra che da sinistra si è fatto ben poco, i dati sono lì a mostrarlo. Il reddito da lavoro è sotto il 50% del reddito nazionale, milioni di persone che lavorano in condizioni salariali e retributive da miseria”
Per Cacciari si poteva fare e osare qualcosa di più, ma almeno ci si muove in una direzione: “Mancano le risorse e le risorse non si ottengono con i debiti ma con una manovra anche fiscale ri-distributiva e anche di grande peso. Sento che ci si perde su altro e invece di è questo che dovrebbero parlare i sindacati, altrimenti le risorse per combattere l’inflazione e diminuire davvero il cuneo fiscale non ci saranno mai, ma tanto queste cose non le dice e non le fa fa nessuno, perché parlare di tasse sembra essere proibito in Italia