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Manovra stipendi, la Procura spinge e deferisce la Juve: il rischio è pesantissimo

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Daniele Magliocchetti

Dalla Federcalcio si sta accelerando tutto l’iter per il processo che più conta e sul quale c’è una sanzione durissima

Deferita la Juventus per slealtà sportiva. Alcuni dirigenti ed ex dirigenti in queste ore hanno ricevuto il dispositivo di deferimento firmato e protocollato dal procuratore federale Giuseppe Chinè. Un periodaccio per la Juventus, non c’è che dire, probabilmente il peggiore da quando è cominciata tutta questa storia e di momenti così brutti se non peggiori ne verranno ancora di più. E così, in attesa che il 22 maggio ci sia il processo-bis sul caso plusvalenze, dove probabilmente verrà data la stessa penalità di 15 punti oppure verrà ritrasmessa al prossimo anno, la società bianconera si vede costretta ancora a correre ai ripari. Si tratta del secondo processo sul quale c’è il maggior interesse, anche perché il rischio concreto, se dovessero applicare le norme violate, è la serie B. Senza se e senza ma.

L’ex dirigenza della Juventus formata da Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici (Ansa Notizie.com)

Le responsabilità, come dicono le carte, ci sono eccome. Alla Juventus viene contestata la responsabilità diretta e oggettiva, come avviene sempre in questi casi, quando sono menzionati nei deferimenti gli articoli 6 e 4.1. Quest’ultimo, quello sulla lealtà sportiva, viene contestato ai tre ex e super dirigenti della Juventus Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici, ma anche a Federico Cherubini, Giovanni Manna, Paolo Morganti e Stefano Braghin. Tutte persone che sapevamo bene cosa stavano facendo e in che modalità.  “Per quanto riguarda la manovra stipendi 2019-20, viene contestata ad Andrea Agnelli e Fabio Paratici (rispettivamente Presidente del Consiglio di Amministrazione e Chief Football Officer), per la rispettiva competenza, la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS (“principi di lealtà, correttezza e probità”), per avere depositato presso la Lega Serie A gli accordi di riduzione di 4 mensilità (marzo, aprile, maggio e giugno 2020) di 21 calciatori”, dice il comunicato della Federcalcio.

C’è stata una prima richiesta di patteggiamento, ma la Procura ha detto no: i bianconeri riproveranno

La famiglia Agnelli-Elkann al completo con Andrea a John che si danno la mano (Ansa Notizie.com)

La Juve sapeva che nell’aria sarebbero arrivati i deferimenti. Certo i difensori juventini credevano (e speravano) che sarebbero arrivati dopo il processo del 22 maggio, ma la Procura ha voluto accelerare anche per far capire l’aria che tira. Non è delle migliori per la società bianconera. Che già da una decina di giorni aveva avanzato la richiesta di poter patteggiare, come richiede il regolamento, ma da parte della Procura stessa è arrivato un secco rifiuto. Questo non significa che non possa accadere più avanti, anche se i rapporti, soprattutto dopo il Collegio di Garanzia dello Sport , non sono proprio meravigliosi. Tutt’altro.

Ma di cosa stiamo parlando? Sono accuse su manovre di stipendi spalmate in maniera illecita sui bilanci, rapporti irregolari con alcuni procuratori (tanti sono stati deferiti, e figurano nomi illustri, direttamente alla Commissione federale agenti sportivi, per quanto di competenza) in particolare sull’ingaggio di calciatori minorenni, e qui difficilmente si passa, ma anche sulle famose partnership sospette con alcuni club, tra cui Milan e Roma ma non solo (e qui ci sono diverse procure che stanno lavorando).

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Un momento dell’allenamento della Juventus (Ansa Notizie.com)

Ora si aspetta e si vedrà come si evolveranno le cose e la situazione. Di sicuro non è all’acqua di rose. La verità, scomoda più di qualsiasi altra cosa, è che si tratta della Juve perché se in mezzo c’erano altre società, non ci sarebbe stata questa attenzione nel fare le cose, nonostante il patteggiamento rifiutato, c’è stato riguardo nei confronti dei bianconeri. Da non dimenticare che la società di Torino, agendo in quel modo sugli stipendi e sottoscrivendo degli accordi privati senza depositarli in Lega, ha in questo modo ottenuto dei numeri di bilancio non corrispondenti alla verità e ottenendo da questi dei benefici per iscriversi a ben due campionati.

Il problema è che si tratta di un falso in bilancio, e la norma violata in riferimento all’iscrizione del campionato è gravissima. Per questo se si applica il regolamento non c’è scampo e si va in serie B, anche se altre squadre sono state cancellate per lo stesso motivo. Ma si sa, è la Juventus, il 50% dei tifosi italiani è bianconero e dietro c’è la situazione legata a sponsor, diritti tv e tanto altro ancora. Una situazione delicata ed esplosiva. Per questo si cercherà di fare attenzione, estrema attenzione. Ed è anche per questo che, visto il dramma, il patteggiamento è sempre possibile. Ma anche qui, occhio all’Uefa, con la quale c’è sempre un procedimento aperto.

L’atto di deferimento:

Il Procuratore Federale Giuseppe Chinè, in relazione all’indagine “Trasmissione degli atti da parte della Procura della Repubblica di Torino contenuti nel fascicolo posto alla base dell’avviso ex art. 415bis cpp emesso in data 24/10/2022 a carico della società F.C. Juventus S.p.A e di suoi tesserati”, esaminati gli esiti dell’indagine penale e gli atti acquisiti dalla Procura della Repubblica di Torino; valutata l’istruttoria svolta in ambito disciplinare e vista la proposta del Procuratore Federale Aggiunto Giorgio Ricciardi e dei Sostituti Procuratori Federali Luca Scarpa e Alessandro D’Oria; ha deferito al Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare la Juventus, a titolo di responsabilità diretta e oggettiva, ai sensi dell’art. art. 6, comma 1 e 2, del Codice di Giustizia Sportiva, per gli atti e comportamenti posti in essere dai propri dirigenti; e nell’ordine Andrea Agnelli (all’epoca dei fatti Presidente del Consiglio di Amministrazione), Pavel Nedved (all’epoca dei fatti Vice presidente del Consiglio di Amministrazione), Fabio Paratici (all’epoca dei fatti Chief Football Officer), Federico Cherubini (all’epoca dei fatti Head of Football Teams &Technical Areas), Giovanni Manna (all’epoca dei fatti D.S. della Under 23), Paolo Morganti (all’epoca dei fatti Head of Football Operations), Stefano Braghin (all’epoca dei fatti Direttore Settore Giovanile), ai quali viene contestata la violazione dell’art. 4, comma 1, del CGS per diversi atti e comportamenti relativi a 4  diversi aspetti oggetto dell’indagine: la manovra stipendi stagione 2019-20; quella per la stagione 2020-21; il filone agenti; i rapporti di partnership con altri club, per i quali di seguito viene riepilogato l’esito dell’indagine (nel deferimento tra l’altro sono indicati i 131 documenti, atti, verbali, contratti e corrispondenza via mail rilevanti ai fini dell’ istruttoria).

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Daniele Magliocchetti