Franco Cardini in esclusiva ai nostri microfoni: “Il presidente americano non ha mai detto una parola di pace. La fine della guerra dipende da lui”.
In Ucraina la guerra continua senza sosta. La nostra redazione ha contattato Franco Cardini, docente universitario ed esperto di geopolitica, per fare il punto della situazione.
Professore Cardini, in Ucraina si continua a combattere e il sostegno dell’Occidente a Kiev è sempre molto forte.
“Io continuo a dire che tutto quello che si dice sulla Russia non è assolutamente vero. Ricordo che c’era uno stato di guerra ormai dal 2014 dopo l’atteggiamento dell’Ucraina nei confronti delle minoranze russe nel Donbass e questo lo si sapeva bene. Poi non è vero che tutti i politici sono concordi sul sostegno a Kiev. In Italia, per esempio, tutte le voci sono per una fine della guerra. Cessate il fuoco che sarebbe stato possibile grazie anche all’atteggiamento diplomatico da parte della stessa Russia. Chi, invece, non ha mai detto una parola di pace è il presidente Biden“.
Biden non vuole la pace?
“No, lui ha un disegno ben preciso per mettere in difficoltà la Russia. Il piano americano consiste nel cercare di costruire nel territorio euro-asiatico una serie di piccole repubbliche funzionali alla politica degli Stati Uniti“.
C’è la possibilità di un cambio di atteggiamento di Biden anche in ottica delle elezioni previste per il 2024?
“Io non credo. Il presidente americano è convinto che continuando con questa politica di guerra riuscirà a conservare buona parte dei voti. Biden ha sposato questa causa e non dà nessuna impressione di voler cambiare la sua politica. Quindi possiamo dire che ci potranno essere novità sull’atteggiamento americano solamente se ci sarà un nuovo presidente“.
La guerra sta durando sicuramente di più delle previsioni di Mosca. Questo potrebbe rappresentare un problema per Putin?
“Non lo so. Sicuramente l’andamento della guerra ha portato un abbassamento del suo consenso. I segnali di stanchezza ci sono. Io penso che la situazione in Russia sia peggiore di quella che il presidente ha presentato lo scorso 9 maggio, ma non credo che si arriverà ad un tracollo di Putin. Se poi i movimenti che mirano a far cadere l’inquilino del Cremlino avranno successo, allora certamente le cose saranno completamente differenti. Ma non sono questioni prevedibili“.