Domani in una riunione a Palazzo Chigi con la premier Giorgia Meloni, sarà possibile capire meglio cosa il Governo potrà fare per le imprese vittime dell’emergenza alluvione. Parteciperà all’incontro anche Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna, che Notizie.com ha sentito oggi in esclusiva
L’alluvione ha devastato oltre 5mila aziende agricole e allevamenti in una delle aree piu’ agricole del Paese con una produzione lorda vendibile della Romagna pari a circa 1,5 miliardi di euro all’anno, che moltiplica lungo la filiera grazie ad un indotto di avanguardia, privato e cooperativo, nella trasformazione e distribuzione alimentare che e’ stato fortemente compromesso.
E’ quanto emerge dal primo monitoraggio della Coldiretti sugli effetti del maltempo dal quale viene fuori, che ai danni sulla produzione agricola si aggiungono quelli alle strutture come gli impianti dei frutteti, le serre, gli edifici rurali, le stalle, i macchinari e le attrezzature perse senza contare la necessita’ di bonificare i terreni e ripristinare la viabilita’ nelle aree rurali. Intanto si apprende che proprio la regione Emilia-Romagna rinnova la richiesta al Governo di sospendere e rinviare i termini per il pagamento di tasse e contributi per cittadini e imprese nei Comuni più colpiti dall’alluvione, nei quali non è possibile proseguire, al momento, le normali attività economiche e sociali. In vista della riunione del Consiglio dei ministri di domani, la Regione ha inviato un primo elenco delle zone interessate, che però “non è esaustivo” e che potrebbe essere aggiornato nei prossimi giorni.
La lista al momento non comprende infatti tutti i Comuni colpiti , ma solo quelli che si trovano di fatto isolati e dovrà essere validato dal Dipartimento nazionale di Protezione civile. Nel caso di un peggioramento degli eventi, o nel proseguo della conta dei danni, l’elenco sarà integrato. E alla riunione di domani, successiva al Cdm convocato per le ore 11 a Palazzo Chigi, parteciperà anche Davide Servadei, presidente di Confartigianato Emilia Romagna che Notizie.com ha sentito in esclusiva per avere un quadro, se pur parziale, delle aziende che in questa alluvione hanno perso tutto o quasi. Quali sono le richieste che domani giungeranno al presidente del Consiglio? E quali le promesse di aiuto attese?
Emergenza Alluvione, Servadei (pres. Confartigianato Emilia Romagna) a Notizie.com: “Domani saremo a Palazzo Chigi”
Presidente Servadei, ci aiuti a capire intanto come stanno le cose, anche se l’istantanea che scattiamo oggi è destinata sicuramente a cambiare.
“Una prima riunione l’abbiamo avuta, ora attendiamo quella di domani col premier Meloni. Il tema è capire cosa fare davanti ad un evento eccezionale come quello capitato. Le imprese chiedono aiuti, le risposte arriveranno ma non subito. Ovviamente occorre fare un conteggio dei danni, compilare dei moduli che in parte già esistono. Anche se oggi basta indicare in quale via si abbia la propria azienda per capire da quanta acqua sia stata travolta, ma si dovrà capire anche che le erogazioni dei fondi non potranno essere fisse. La partita IVA forfettaria non potrà percepire gli stessi indennizzi di un’azienda strutturata. Poi altra questione riguarda la sovrapponibilità delle risorse che verranno destinate ed erogate”.
Mi faccia capire meglio…
“Al momento parametri no ce ne sono, ma faccio un esempio. Se un’azienda aveva un’assicurazione privata, per cui è ipotizzabile credere che il danno possa essere rimborsato all’80%, lo Stato magari in quel caso interverrà col restante 20. Ecco perchè credo sia importante la riunione di domani col governo. Parleremo di numeri, come di criteri, di aiuti di facile accessibilità. Insomma siamo sul pezzo. La palla è ora nel giardino della Regione Emilia Romagna, a noi toccherà fare il conto dei danni”.
Presidente mi racconta una delle tante storie che ascolta in questi giorni?
“Capannone di un artigiano ceramista, a Faenza, dove si contano almeno 3mila imprese in ginocchio. L’acqua è entrata ed arrivata fino ad un’altezza di 3 metri e 90 centimetri. Il titolare solo sabato mattina è riuscito a mettere piede in quel capannone. Era già stato colpito, in modo meno importante anche dall’alluvione dello scorso 3 maggio. L’acqua in quel caso era salita “soltanto” si fa per dire a 1 metro e 60, quindi aveva messo gli oggetti in sicurezza, da due metri in su. Ma evidentemente non è bastato…Il miracolo è che a Faenza non ci siano state vittime. Il miracolo è rappresentato da quei ragazzi che in questo fine settimana appena passato hanno lavorato come schiavi. Ho visto sgobbare gente cn la schiena piegata e le gambe nel fango”.
Servadei (Confartigianato Emilia Romagna) a Notizie.com: “Responsabilità? Per l’alluvione del 3 maggio sì, nella seconda no”
Debbo fargliela la domanda sulle presunte responsabilità, posto che ci siano…
“Non faccio fatica a rispondere. In merito alla prima ondata quella del 3 maggio ci sono potenti responsabilità sull’alveo dei fiumi non puliti. Ma nella seconda ondata no, è caduta una tale quantità di acqua che anche se tutto fosse stato pulito alla perfezione, non ci saremmo salvati comunque. La prima era più circoscritta, nel caso della seconda non c’era nulla da fare”.
Torno a domani, alla riunione di Palazzo Chigi. Che grado di operatività vi aspettate?
“Ci aspettiamo che il governo si pronunci sulle erogazioni e e sulle facilitazioni fiscali, e poi su cosa si possa fare circa i fondi speciali. L’ultimo episodio risale ai 700 milioni di euro erogati in occasione del terremoto di Modena. Ora la situazione è diversa, forse anche più grave perchè meno circoscritta. E comunque, per quello che io ne so, nelle Marche da 6 mesi aspettano ancora i fondi per l’alluvione che si verificò in quella occasione…”