Alluvione Emilia-Romagna, si sta cercando di ripartire: tanto è vero che il governo targato Giorgia Meloni ha in mente il piano da presentare nel prossimo Cdm
Il governo ha fatto capire, chiaro e tondo, che non ha alcuna intenzione di rimanere con le mani in mano. Tanto è vero che sta pensando ad una possibile ripartenza per l’Emilia-Romagna. La regione colpita dall’alluvione sta attraversando un momento a dir poco drammatico. In questa vicenda ci sono le forze economiche e sociali che si sono unite per affrontare la fase di emergenza. Un documento che verrà portato nel corso dell’incontro di domani, martedì 23 maggio, quando il presidente della Regione Stefano Bonaccini avrà con la premier Giorgia Meloni. I due discuteranno su quali cose sono necessarie per affrontare il problema.
Il tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima: queste sono le principali decisioni da assumere per la ripresa economica e la ricostruzione della regione. Oltre ad una tempestiva nomina del Commissario straordinario, si pensa ad una costituzione di un Comitato Istituzionale e di indirizzo. Anche perché, nella giornata di sabato, lo stesso Bonaccini aveva emanato un’ordinanza per impostare la prima governance della gestione. Senza dubbio bisogna accedere alle risorse del Fondo di solidarietà dell’Unione europea. In particolar modo per poter sostenere le attività connesse all’erogazione dei servizi pubblici e non solo.
Non è finita qui visto che si pensa a: misure di semplificazione amministrativa e procedurale per la ricostruzione. Poi si andrà a valutare, insieme ai Comuni, l’individuazione di ulteriori azioni come: sospensione mutui, deroghe a scadenze Pnrr ed anche l’assegnazione di personale tecnico amministrativo. Si vocifera anche della necessità di definire un Piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio (con riferimento alle frane). Senza dimenticare: sospensione dei termini per gli adempimenti tributari e contributivi, processi civili, penali, amministrativi e tributari.
Liquidità immediata delle imprese. Chiesta la ripresa di attività formative e didattiche. Stesso discorso vale anche per le infrastrutture stradali e ferroviarie. Liquidità: viene richiesto di attivare un fondo di garanzia in favore delle micro, piccole e medie imprese colpiti dagli eventi calamitosi. Per i lavoratori dovranno essere attivati gli strumenti ordinari di assistenza e gli ammortizzatori sociali necessari. Chiesto il ripristino o il ristoro dei danni da movimenti franosi a immobili, attività economiche e terreni agricoli, nonché il ripristino del reticolo della bonifica. Ristori economici, supporto a famiglie e imprese colpite, servizi pubblici e privati e molto altro ancora.