La scelta del procuratore Chiné di chiedere punti con i bianconeri ancora con la partita in sospeso ha creato imbarazzo. I bianconeri pensano al ricorso, ma tremano per l’udienza di metà giugno
Una sentenza che fa discutere e accende le speranze di Champions per la Juventus. I 10 punti di penalizzazione inflitti dalla Corte d’Appello Federale, forse, nemmeno il più acceso tifoso bianconero si aspettava tanta grazia. Già perché di questo si tratta, soprattutto se si parte dalla decisione di gennaio dei -15 e dalle richieste di Chiné che nel primo processo chiedeva 9 punti e ora 11,. E che è successo? Se nel primo processo si è quasi raddoppiate le richieste della Procura, adesso si è dato di meno rispetto a quello che voleva Chiné. Un pastrocchio bello e buono.
Ma quanto è accaduto in Federcalcio è quasi del tutto inspiegabile e pieno, non tanto di errori, ma di superficialità dal punto di vista pratico e normativo. Quanto è successo nella requisitoria del procuratore federale Chiné passerà alla storia della legislazione sportiva. Avere la sicurezza e la ferma volontà di non far partecipare la Juventus alla competizioni europee, questo ha detto Chinè a gennaio durante la requisitoria, e questo ha confermato davanti alla Corte d’Appello federale per la seconda volta, e poi rimangiarsi tutto, chiedendo 11 punti di penalizzazione, con la Juve che ancora doveva giocare la sua partita. O si è fatto male i conti oppure, cosa ancora più grave, ha deciso di quantificare i punti vedendo la classifica attuale, facendo intuire che di calcio mastica poco e nulla. E per un procuratore federale in ambito calcistico, è piuttosto grave.
Fissata la data del processo sugli stipendi. E l’Uefa monitora tutto
La società bianconera vuole fare vedere che è arrabbiata e non contenta, con un comunicato nel quale spiega che si dice amareggiata e insoddisfatta. Da Torino stanno valutando il ricorso, ma più passano le ore più strategicamente parlando potrebbe essere una mossa azzardata in vista del secondo processo, dove invece i bianconeri vorrebbero patteggiare come prevede il regolamento. La prima richiesta di patteggiamento non è andata a buon fine, ma i legali sono fiduciosi.
Ora bisognerà aspettare tra i 10 e i 15 giorni per le motivazioni della sentenza della Corte di appello federale che ha sanzionato la Juventus con 10 punti di penalizzazione, poi si deciderà il da farsi. Non solo. Nel giorno della sentenza con cui la Corte di appello federale ha sanzionato la Juve con 10 punti di penalizzazione, arriva anche l’ufficialità della data della prima udienza davanti al Tribunale federale per il secondo filone di indagine, quello sulla ‘manovra stipendi’: sarà il 15 giugno. E questo annuncio è già un segnale forte da parte della Figc che vuole accelerare per chiudere tutto, almeno con le prime sentenze, entro la fine di giugno. Occhio perché l’Uefa fa pressione, visto che sul secondo processo è parte in causa, e da via Allegri non vogliono fare più brutte figure. Ma questo è un leitmotiv che, ormai, visto quanto accaduto con la Corte d’Appello e i 10 punti, non sembra più veritiero.