Sulla questione relativa al âReddito di Cittadinanzaâ la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano âLiberoâ dove si è soffermata sugli effetti che ha causato
Probabilmente è stato uno degli argomenti che ha scatenato non poche polemiche tra la maggioranza e lâopposizione. In particolare questâultima quando, dallâaltra parte, era presenta lâattuale premier Giorgia Meloni. Con la vittoria del centrodestra alle elezioni di settembre dello scorso anno la musica è completamente cambiata. Uno degli argomenti da trattare (anche se in questo caso da eliminare) è quello relativo al Reddito di Cittadinanza. Non è affatto un mistero che lâattuale governo abbia deciso di eliminarlo completamente a breve. Tanto è vero che la ministra del Lavoro, Elvira Calderone, ha voluto ribadire il proprio pensiero in merito a ciò.
Nel corso di una intervista rilasciata a âLiberoâ ha detto chiaramente che il sussidio non ha influito particolarmente sul mercato del lavoro. Conti alla mano sono stati spesi ben 25 miliardi di euro per âsostenere le condizioni di reddito delle famiglie piĂš povere, ma i percorsi di attivazione non hanno funzionatoâ. In merito alla riforma del governo fa sapere: âCambia del tutto il segno culturale di questo approccio: il sostegno al reddito va dato alle famiglie in condizioni di fragilitĂ che non possono essere in condizione di lavorare, ma per gli altri lo strumento non è il sussidio, ma il sostegno allâaccompagnamento al lavoroâ.
Come riportato in precedenza (ed anche in altre occasioni) la ministra ha confermato che il reddito non esisterĂ piĂš. âChi è in etĂ di lavoro può accedere al supporto per il lavoro e la formazione, un beneficio economico subordinato al fatto che il percorso formativo o lâattivitĂ di pubblica utilitĂ siano state attivate, in quanto si tratta non di un sussidio ma di una indennitĂ di partecipazioneâ. Successivamente si è parlato anche di altro. In particolar modo sui veri obiettivi prefissati dal governo.
Come il rinnovo dei contratti collettivi, con lâadeguamento dei livelli contributivi. Senza dimenticare il fatto che i lavoratori âattribuiscono importanza anche ad altri temi che attengono alla qualitĂ della vita e al welfareâ. In conclusione svela il segreto per poter migliorare le condizioni dei lavoratori: âUna buona contrattazione, nel welfare aziendale e nella contrattazione di secondo livello, che può rappresentare un punto strategico nellâadeguamento dei salari al costo della vita dei diversi territoriâ.
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