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Esteri

Italiana rapita, altro che droga: la vera versione dell’hostess

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Cristiano

Italiana rapita all’estero, a quanto pare la vicenda della droga non c’entra nulla: arriva la versione dell’hostess su quanto sta accadendo

Ilaria De Rosa (Ansa Foto) Notizie.com

Ancora sotto shock per quello che le è accaduto. E non potrebbe essere altrimenti visto che ha vissuto degli attimi difficili che mai e poi mai potrà dimenticare. Le sue condizioni di salute, però, sono buone. Ilaria De Rosa si trova ancora nel carcere in Arabia Saudita, oramai da alcune settimane. Si trova attualmente a Gedda. Nella giornata di ieri l’hostess della ‘Avon Express‘, nativa di Treviso, ha avuto la possibilità di incontrare il console generale d’Italia. I vertici alti l’hanno visitata nel carcere. Ufficialmente risulta scomparsa dal 4 maggio. Ricordiamo che per la donna scattarono le manette con l’accusa di detenzione e spaccio internazionale di stupefacenti.

Nel corso del colloquio la donna ha ammesso di stare bene ed ha ribadito la propria innocenza. Soprattutto, ci ha tenuto a ribadire, di non aver capito per quale motivo in questo momento si trovi dietro le sbarre. I funzionari italiani hanno provato a tranquillizzarla e promesso che continueranno ad indagare su questa storia. Tanto da portare i saluti della sua famiglia. Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ‘Ansa‘ pare che la donna abbia raccontato qualche dettaglio in più in merito al suo arresto. Come riportato in precedenza si era parlato di utilizzo di droghe, ma a quanto pare non c’entra assolutamente nulla.

Ilaria De Rosa, hostess rapita in Arabia Saudita: “La droga non c’entra”

Ilaria De Rosa (Foto Facebook) Notizie.com

Secondo quanto riportato dal sito pare che la donna si trovasse nel giardino di una villa di un amico per cena (in un primo momento si era parlato di una sua presenza in un’auto). Fino a quando non avrebbero fatto irruzione una decina di persone. Pensava si trattasse di una rapina, ma in realtà erano degli agenti in borghese armati che li avrebbero prima fermati e poi perquisiti. A lei in modo anche abbastanza invadente, proprio perché era l’unica del gruppo a non essere araba.

Poi le erano state messe le manette e portata in una stazione di polizia. Dopo meno di una settimana sarebbe stata interrogata. La donna ha immediatamente negato, durante l’interrogazione al console italiano, di aver assunto droghe o bevande alcoliche. Nel momento dell’arresto ha ammesso di aver firmato un documento, anche se non capiva di cosa si trattava. Una vicenda che nasconde ancora delle insidie particolari: il consolato le ha promesso che continuerà a fare luce e cercherà di liberarla quanto prima.

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