Moggi: “La Juve è diventata un giocatolo, ci giocano tutti e non si difende…”

L’ex direttore generale della società bianconera spiega a Notizie.com: “Se ci fosse stato io a Empoli, avrei condizionato i giocatori in modo da fargli mangiare l’erba, avevano la Champion su un piatto d’argento…

Mamma mia, mi sembra di rivedere Calciopoli, la Juve è diventata un giocatolo, ci giocano tutti e non si difende…”. Pesante e amareggiato allo stesso tempo, l’ex direttore generale della società bianconera Luciano Moggi che a Notizie.com spiega la sua opinione su quanto è successo dopo la penalizzazione di dieci punti e su quello che è avvenuto prima e dopo la partita di Empoli. Non è tanto d’accordo con la disamina di Allegri a fine partita dopo quel tonfo, giustificandolo per via di quello che è successo con la sentenza. “E’ stato un alibi pericoloso, pericolosissimo, non l’avrei mai fatto…”.

L'ex dirigente
L’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi (Ansa Notizie.com)

Anche qui non si risparmia, Luciano Moggi e dopo un attenta riflessione riparte senza indugio e senza alcun timore: “Capisco che c’è stata la sentenza trenta minuti prima della partita e non è facile, ma avrei fatto in modo di prendere quella roba e trasformarla in rabbia. Non dovrebbe essere preso come alibi, è pericoloso e non andrebbe fatto. Se fossi stato io lì, in quel momento avrei condizionato la squadra a tal punto di mangiare l’erba, ma scherziamo? Vincevi a Empoli, battevi il Milan ed era Champions sicuro, in barba a tutti, sarebbe stata una grandissima rivincita, ma la squadra non c’era. Allegri doveva agire diversamente, un pericolo quello di considerare un alibi queste cose“.

“Se non avessi ragione mi sarei ritirato, ma siccome ho ragione combatto e doveva farlo anche la Juve”

L'ex dirigente
Una foto d’archivio che mostra l’avvocato Gianni Agnelli seduto in panchina accanto a Giraudo e Moggi mentre osservano insieme all’allenatore Carlo Ancellotti (Ansa Notizie.com)

Per Luciano Moggi la sentenza è stata quasi una manna dal punto di vista tecnico-sportivo, ma la squadra non ha saputo coglierla al volo: “Bisognerebbe combattere sempre e non rinunciare mai, soprattutto se hai ragione. Io combatto, se non ho ragione mi ritiro di buon ordine, ma quando ho ragione la paura è una brutta consigliera e quindi, dopo aver tergiversato tanto, ho aspettato e ho attaccato, ma non tanto per farlo, ma con prove e mettendosi voci e audio. Poi mi venissero a dire qualcosa, dopo Report, tutti zitti, nessuno dice nulla e lo sa perché? Perché ho ragione, ma tanto c’è ancora da scoprire, mica è finito qui…”

Per Moggi è sempre un capitolo aperto anche perché mi hanno “fatto apparire quello che non sono” come la Juve adesso: “Se toccano la Juve con le plusvalenze, dovrebbero toccare tutti, ma crollerebbe il calcio italiano“. E se la prende con l’ex presidente della Juventus Cobolli Gigli, reo di far parte di un determinato sistema o quanto meno di aver dato retta a persone che secondo Moggi non si sono comportate bene: “Ma lasciamo stare, non sapeva neppure che avevamo vinto la coppa campioni, all’epoca andava in giro nei giornali e chiedeva se era il caso o meno di ritirare il ricorso al Tar durante Calciopoli, alla fine gliel’ha fatto ritirare Montezemolo, lui è uno di quelli che ha partecipato a tutto quanto. Ribadisco, fino ad ora ho tergiversato, ho voluto portare voci e facce di chi faceva gli impicci e gli hanno fatti, mettendo in mezzo anche me, peccato che io sono di una certa pasta e non mollo. La gente si dovrà regolare di proposito e vedrete che lo farà“.

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