Un nuovo blitz si è verificato, negli ultimi minuti, da parte del gruppo attivista di “Ultima Generazione”: imbrattata un’altra facciata del Senato [FOTO]
Un nuovo attacco che porta sempre la loro firma: ovvero quella del gruppo di attivisti di ‘Ultima Generazione‘. Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che alcuni ragazzi abbiano imbrattato la facciata del Senato, armati di acqua e fango. Hanno agito approfittando di un momento di disattenzione da parte delle forze dell’ordine. Le stesse che, però, successivamente sono riusciti a bloccare ed indentificare tutti loro. Si sono creati dei veri e propri momenti di panico visto che, nei pressi del Senato, erano presenti molte persone. Le stesse che hanno ripreso il tutto con i loro cellulare. Immagini e filmati sono diventati, in un attimo, virali nella rete.
Non è finita qui visto che due ragazze si sarebbero spogliate ed, allo stesso tempo, rovesciate addosso la stessa mistura di fango. Mentre stavano effettuando tutto questo avrebbero urlato il loro slogan: “Aiutateci per la transizione ecologica“. Gli agenti di Roma Capitale, con la collaborazione anche di alcuni militari presenti nella zona, hanno fermato gli attivisti. Non si tratta affatto del loro primo blitz che si verifica in città e, soprattutto, nel nostro Paese. Proprio un paio di giorni fa, lo stesso gruppo di ambientalisti, aveva imbrattato la Fontana di Trevi. Nell’acqua avevano messo del liquido nero: anche in quella occasione gli agenti di polizia li hanno fermati.
Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che, a partecipare a questo blitz, fossero nove persone. Le stesse che si erano presentate davanti a Palazzo Madama cosparsi di fango. Una delle ragazze appartenenti ad “Ultima Generazione”, oltre allo slogan citato in precedenza, ha fatto riferimento anche alla tragedia che ha colpito l’Emilia-Romagna. “Era un disastro annunciato. Portiamo il fango della politica nel palazzo della Politica“.
Le persone fermate sono state portate immediatamente in commissariato dove verranno interrogate. Successivamente scatterà una ennesima denuncia nei loro confronti. Basti pensare che nel 2023 sono già più di cento gli attivisti segnalati all’autorità giudiziaria con 93 fogli di via obbligatori per i non residenti a Roma.