Il sindaco di Torino mostra solidarietà al ministro, ma viene sconfessato dalla segretaria del Partito Democratico.
In un clima di tensione all’interno del Partito Democratico, si stanno accendendo polemiche riguardo alla recente controversia legata al Salone del Libro di Torino. Mentre alcuni esponenti del Pd si sono espressi anonimamente sul tema, il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, ha scelto di prendere posizione pubblicamente, mettendo in evidenza la sua solidarietà nei confronti della ministra Eugenia Roccella. Il primo cittadino torinese ha condannato l’incidente avvenuto al Salone del Libro, definendolo “un episodio increscioso che ha impedito alla ministra di esprimersi“. Ha poi sottolineato l’importanza della libertà di parola come valore fondamentale della sinistra e ha espresso il suo dispiacere per l’impossibilità della ministra di presentare il suo libro.
D’altra parte, Elly Schlein, segretaria del Pd, ha criticato la Destra per la sua incapacità di tollerare il dissenso, sostenuta anche dalla sinistra ecologista e dai movimenti arcobaleno, che hanno attaccato duramente il sindaco Lo Russo. Non sono mancate però le critiche nei confronti di Schlein, che non provengono solo dalla base del partito, ma anche da esponenti di diverse fazioni interne. Sia i cattolici che i riformisti, così come ex sostenitori di Matteo Renzi e esponenti della sinistra, hanno espresso dissenso nei confronti della sua difesa d’ufficio della contestazione che ha silenziato Roccella.
La posizione di Schlein divide il partito
Nonostante il malumore crescente all’interno del Pd, le critiche più forti non sono state ancora espresse apertamente. Tuttavia, è evidente che vi è un’insoddisfazione diffusa, alimentata da una serie di azioni divisive compiute dalla segretaria. Dal suo estremismo sui diritti civili alle nomine interne unilaterali, passando per l’intervista su Vogue riguardante l’armocromia e l’assenza nelle zone dell’Emilia Romagna colpite dal maltempo, Schlein ha raccolto un insieme di gesti controversi. Le voci provenienti dai gruppi parlamentari del Pd insistono sul fatto che il problema non risiede nel fatto che un ministro sia stato impedito di parlare, ma piuttosto che tutti abbiano il diritto di esprimere la propria opinione.
Naturalmente, ci sono anche difensori di Schlein che accusano la minoranza interna di strumentalizzare la situazione per mettere in difficoltà la segretaria. Tuttavia, è sorprendente leggere messaggi critici all’interno di una chat WhatsApp delle donne del Pd. Una parlamentare scrive: “Le donne devono esprimere il loro dissenso, ma non devono impedire a un’altra donna di parlare“. Le tensioni all’interno del Partito Democratico sembrano essere in crescita, e le divergenze di opinioni riguardo alla controversia del Salone del Libro di Torino si stanno manifestando in modo sempre più evidente. Chissà se tutto ciò avrà un impatto sulle prossime scelte politiche.