“Mercoledì mi laureo, ma mio padre non ci sarà perché ha trovato i biglietti per Siviglia-Roma a Budapest”. La storia di Marta, raccontata dai Lunatici a Rai Radio 2 è finita ovunque in rassegna stampa, anche all’estero. Social e web ne discutono, il dibattito “familiare” e la decisione di questo padre dividono tifosi e non. Notizie.com ne ha discusso con Roberto Arduini, uno dei due conduttori della trasmissione di successo, in onda ogni notte in radio
Roma- Siviglia, Budapest, figlia e padre, finale di Europa League, laurea. Sono tutte parole chiave di una storia vera, che da qualche ora infiamma il dibattito social, spacca il mondo del tifo, ma anche le famiglie che non vivono di solo calcio.
La domanda è questa: possibile che un padre preferisca assistere alla finale di Europa League della propria squadra del cuore, piuttosto che essere presente alla laurea di sua figlia? La vicenda è stata raccontata, o meglio letta, perchè il racconto è frutto di un messaggio arrivato alla nota trasmissione notturna i Lunatici di Rai Radio 2. “Sono Marta e vorrei raccontarvi una cosa che mi fa rimanere male. Mercoledì mi laureo, ma mio padre non ci sarà perché ha trovato i biglietti per Siviglia-Roma a Budapest. Per un uomo di 60anni la laurea della figlia viene dopo la squadra di calcio”.
Da quel momento telefonate e messaggi hanno letteralmente inondato la redazione dei Lunatici. La vicenda è stata ripresa da giornali e siti, pure esteri, e basta scrollare i social per rendersi conto di quando la notizia sia diventata virale, così come il dibattito che ne è conseguito. Alla guida dei Lunatici, programma arrivato quasi alla fine della sua quinta stagione, ci sono due giovani quanto abili conduttori, capaci di intrattenere e incollare il popolo che la notte vive, lavora, esce e si diverte o magari cerca solo tanta compagnia: Andrea di Ciancio e Roberto Arduini. E proprio con Roberto Arduini, noi di Notizie.com abbiamo voluto fare una chiacchierata sul tema del giorno e non solo…
Roberto, come si direbbe a Roma, avete fatto una gran “caciara”. Si parla solo di voi e della storia di Marta…Colpo ad effetto?
“Veramente non ce lo aspettavamo, poi personalmente me ne sono reso conto guardando la rassegna stampa. Pure estera. In radio ci arrivano tante storie. Facciamo un programma in cui apriamo le linee e la gente si racconta…”
Ma Marta ha chiamato?
“Era un messaggio il suo che abbiamo preso e letto integralmente… e poi sono cominciati ad arrivare migliaia di messaggi e abbiamo pure scoperto di essere in tendenza su Twitter”.
Beh, va annoverato pure un precedente non da poco. Daniele De Rossi che rinuncia alla finale di Budapest pure se invitato dalla Roma, perchè sua figlia si diploma. Insomma una storia tutta al contrario in questo caso…
“Ad essere onesto me l’ero persa, sono stato assente qualche giorni dalla radio”.
Comunque l’effetto Marta è stato pazzesco, e non solo sul vostro pubblico. Che idea ti sei fatto ascoltando quella storia e le reazioni che ne sono seguite?
“In radio ho premesso che non sono padre e dunque non saprei dire cosa farei, come mi comporterei, se mi trovassi nei panni di quell’uomo che ha di certo portato avanti una scelta che divide e fa discutere, ma non per questo va criminalizzato. E se per una volta pensassimo ai nostri genitori come persone libere? Come uomini e donne che agiscono non in base a ciò che si deve fare, ma a ciò che hanno voglia di fare? Ripeto, la ragionevolezza dice che quel padre dovrebbe andare alla laurea della figlia, ma perchè farlo diventare un mostro? Io non mi sento di giudicarlo”.
E invece tra gli ascoltatori immagino sia partita la condanna a questo padre?
“Diciamo 70/30, ovviamente per il 70% delle persone quell’uomo sta sbagliando ad agire così”.
Dopo aver letto il messaggio, avete provato a contattare al telefono questa ragazza per chiederle di intervenire in diretta?
“No. Ci siamo limitati a dire in radio che era libera di intervenire…ma abbiamo rispettato la scelta di non farlo. Chiaramente abbiamo intuito subito che la storia divideva, ma volevamo rispettare il suo privato. Speriamo si sia almeno divertita e alleggerita, ascoltando i tanti commenti. Poi il tema in sè ha consentito di creare dibattito anche tra me e Di Ciancio, che conduce i Lunatici con me. Io sono un tifoso e lui no. Quindi mi ha detto in maniera iperbolica… e se un giorno mi sposassi e tu fossi il mio testimone di nozze e la tua squadra fosse in finale Champions, cosa faresti? “
Quale è stata la tua risposta?
“Che andrei a vedere la finale di Champions”
A proposito, la tua fede è nota. E oggi è il 26 maggio, 10 anni fa è stato un giorno storico per la Lazio?
“Giusto, giornata indimenticabile per tutto il popolo biancoceleste, ma guardiamo avanti, ad un futuro più ambizioso, guardiamo al fatto che torniamo a giocare la Champions League”.
Futuro con o senza Tare?
“E’ un tema che non mi appassiona…ha avuto intuizioni geniali, ma dopo tanti anni un arrivederci ci può stare”.
Con o senza Milinkovic?
“Sono un fautore del modello Napoli. De Laurentis ha dimostrato che i calciatori che hanno mercato vanno venduti e ha così creato un sistema vincente. Poi non tutti gli anni porti a casa lo scudetto…”
Cosa vi dite con Di Ciancio quando chiudete la trasmissione dopo ore di diretta in notturna?
“Chiudiamo alle 4, quindi ci diciamo buongiorno…”
E col bioritmo come la mettiamo?
“Basta che quando arrivo a casa mi facciano dormire, quest’anno ho fatto il trasloco e nell’appartamento accanto stavano facendo i lavori di ristrutturazione. Dalle 8 del mattino in poi, un delirio…”