Una scoperta macabra fatta dalla Polizia dopo le segnalazioni dei vicini di casa: non vedevano la signora da anni
Una vicenda da film horror. Tutto è nato grazie ai vicini, che avevano segnalato strani accessi e intrusioni sospette nella proprietà di una signora, hanno fornito importanti testimonianze che hanno alimentato i sospetti che ci fosse qualcosa di strano. Non la vedevano da anni, nonostante il figlio passasse regolarmente nell’abitazione salutando cordialmente chiunque incontrasse. Così è stato scoperto dalla Polizia un cadavere mummificato all’interno dell’appartamento all’ultimo piano di una palazzina nel quartiere di Borgo Milano.
Un uomo di 60 anni è stato denunciato per truffa dopo aver nascosto il cadavere della madre in casa per almeno 5 anni, al fine di riscuotere indebitamente la sua pensione. La scoperta è avvenuta ieri, durante un controllo autorizzato dalla Procura, quando la Polizia locale di Verona ha trovato i resti mummificati dell’anziana donna. Dopo la macabra scoperta, il figlio della vittima si è presentato spontaneamente agli agenti che gli hanno notificato gli atti di indagine a suo carico. Questo episodio di degrado sociale ha scosso la comunità locale, lasciando tutti sgomenti di fronte a un comportamento tanto spregevole.
L’anziana madre del protagonista era deceduta all’età di 80 anni circa, ma nessuno era venuto a conoscenza della sua morte. Il figlio, al fine di allontanare ogni sospetto, aveva scelto di lasciare il corpo senza vita in casa e aveva continuato a frequentare l’appartamento come se nulla fosse, ritirando regolarmente la pensione dell’anziana grazie a una delega all’ufficio postale. La Procura della Repubblica ha mantenuto il riserbo sulle indagini in corso, sottolineando che le attività investigative stanno proseguendo sotto il coordinamento dell’Autorità giudiziaria. Il procuratore Bruno Bruni ha dichiarato: “Ogni responsabilità penale sarà accertata solo al termine del processo, con una sentenza penale irrevocabile“. Tuttavia, gli inquirenti hanno già rilevato che la pensione è stata indebitamente percepita in modo regolare.
Un elemento che ha contribuito a consolidare le certezze degli investigatori è stato il fatto che l’anziana non avesse ricevuto cure mediche da tempo. Non era stata visitata dal medico di base e non aveva effettuato acquisti di farmaci o beni di prima necessità. L’unico movimento registrato era quello economico, legato al ritiro della pensione. Dai primi accertamenti emerge che il figlio, nonostante i suoi 60 anni, non viveva in condizioni di indigenza e conduceva una vita apparentemente normale. L’indagine proseguirà per accertare tutte le responsabilità legali, assicurando che giustizia sia fatta.