Urso, tra liceo ‘Made in Italy’ e auto: tutte le novità

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano ‘Sole 24Ore’, in occasione del ‘Festival dell’Economia’

Intervista Sole 24Ore
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Ansa Foto) Notizie.com

In occasione del ‘Festival dell’Economia‘, che si è tenuto nella giornata di ieri in quel di Trento, è stato invitato come ospite Adolfo Urso. L’attuale ministro delle Imprese e del Made in Italy ha risposto ad alcune domande durante una intervista rilasciata al noto quotidiano “Sole 24 Ore“. Il ministro si è soffermato su parecchi argomenti molto importanti ed, allo stesso tempo, molto discussi nel nostro Paese. In particolar modo per quanto riguarda le auto. Su questo ci sono parecchie novità. Queste sono alcune delle sue parole: “Stiamo elaborando un nuovo piano per consentire di cambiare la vettura anche a chi non può permetterselo”.

Sempre su questo argomento ha continuato dicendo: “L’80% degli incentivi sulle auto in questi anni sono andati ad auto realizzate all’estero. Dobbiamo incentivare chi produce in Italia e che oggi più che mai credo sia necessaria una politica industriale, a fronte anche dei fenomeni geopolitici e geoeconomici globali e in merito agli obiettivi che come Unione Europea ci siamo posti della transizione ecologica e digitale”.

Un piano che, ovviamente, è elaborato sui fondi del Pnrr: “Abbiamo il parco vetture più vecchio d’Europa, che è posseduto da chi non può permettersi di cambiare la macchina. Il mio problema non è rottamare l’Euro 5, ma l’Euro 0, 1, 2, 3”, questo è quello che ha aggiunto lo stesso Urso.

Urso, stop a motori endotermici entro 2035: gli ultimi aggiornamenti

Intervista Sole 24Ore
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso (Ansa Foto) Notizie.com

Proprio il ministro si è soffermato anche su un altro argomento che ha scatenato non poche critiche e polemiche: ovvero la creazione di un possibile liceo del ‘Made in Italy’: “Auspico che anche a Trento il prossimo anno nasca un liceo del made in Italy”. Per quanto riguarda la politica industriale ha ricordato che le 34 materie prime necessarie ad attuare la transizione ecologica ed energetica al momento non sono nella disponibilità diretta dell’industria estrattiva.

Sullo stop ai motori endotermici entro il 2035 fa sapere: “C’è un’autostrada a più corsie, dove ogni combustibile sarà analizzato sul principio della neutralità tecnologica”. In conclusione si è soffermato sulle imprese italiane di crescere e di competere. In che modo? Investire in impianti più moderni e in tecnologie digitali e favorire l’assunzione di responsabilità delle aziende. Su questo il nostro Paese è in forte crescita. Di più rispetto a Paesi come: Germania, Francia, USA e Giappone. Il nostro sistema industriale è fatto di piccole e medie imprese fondamentali nell’economia reale.

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