L’Everton si salva grazie al successo sul Bournemouth, decisivo il gol di Doucouré. In Championship retrocedono il Leeds e il Leicester. Le Foxes salutano la massima serie a sette anni dall’impresa firmata da Claudio Ranieri.
L’Everton si salva, rimane in Premier League e tira un immenso sospiro di sollievo perché in effetti il campionato dei Toffees s’era messo molto male.
Decisivo l’arrivo sulla panchina dell’Everton di Sean Dyche, ex Burnley, con il quale la squadra ha ritrovato convinzione e spirito per inseguire la salvezza. Retrocessione che sarebbe stata incredibile anche considerando gli investimenti del club nelle ultime stagioni: nelle ultime due campagne acquisti sono stati spesi oltre 150 milioni di sterline. I risultati sul campo, però, hanno latitato e così la salvezza era diventato l’unico obiettivo dell’Everton. La parte blu di Everton evita dunque una retrocessione che manca da settantadue anni, dalla stagione 1950-1951. Già perché l’Everton, nella sua storia, ha passato solo quattro stagioni in seconda divisione, meno del Liverpool che, invece, tra gli anni 50’ e l’inizio degli anni ’60 passò ben otto stagioni tra i cadetti. Retrocede invece il Leeds di Radrizzani: l’esonero di Jesse Marsch e l’arrivo di Javi Gracia (poi esonerato anche lui), infine quello di Sam Allardyce, non sono bastati per salvare gli Whites che tornano in Championship dopo tre anni. Retrocede anche e soprattutto il Leicester che, a inizio anno, non era dato da nessuno come possibile candidata alle ultime tre posizioni.
Le Foxes, a sette anni dalla vittoria del titolo, con Claudio Ranieri in panchina, Vardy, Mahrez e Kante a guidare la squadra in campo, devono dire arrivederci alla Premier. Giocatori ormai a fine ciclo (tra cui proprio Vardy), alcuni con la testa altrove (vedi Tielemans e Soyuncu), altri che non hanno dato ciò che ci si aspettava (Daka, Tete, Ihenacho, Faes), insomma la frittata è presto fatta. A poco, anche qui, è servito il cambio di guida tecnica, con l’esonero di Brendan Rodgers e l’arrivo di Dean Smith. Un vero e proprio tonfo quello del Leicester, tonfo inaspettato, considerando che un anno fa gli inglesi si giocavano la semifinale di Conference contro la Roma.
In Europa League vanno Liverpool e Brighton, mentre in Conference giocherà l’Aston Villa di Emery. Niente da fare per il Tottenham che il prossimo anno non giocherà le coppe europee. Epilogo quasi scritto di una stagione da dimenticare per gli Spurs.