La polizia ha arrestato cinque persone cristiane perché “stavano pregando”. Non sono assolutamente mancate le polemiche nel Paese in questione
Una vicenda che non è assolutamente passata inosservata e che ha scatenato delle inevitabili polemiche. Il tutto è accaduto in Corea del Nord dove le autorità del posto hanno arrestato cinque persone cristiane. Queste ultime sono state “accusate” di aver promosso una funzione religiosa clandestina. Ad annunciarlo è stato il sito “Asia News“. Una vicenda che risale al 30 aprile, ma che è stata diffusa solamente nelle ultime ore. Il posto dove è accaduto questo particolare episodio è nel villaggio di Tongam, alla periferia di Sunchin, nella provincia di Pyongan.
A quanto pare le persone in questione apparterrebbero ad un unico nucleo familiari. Si sarebbero dati appuntamento la domenica mattina (come facevano ogni fine settimana) in una casa colonica per pregare e leggere pagine della Bibbia. Solamente che, una volta arrivati nel posto, ad attenderli c’erano le autorità nordcoreane che li hanno arrestati. A fare la spia un informatore che aveva avvertito di questo “pericolo”. Nel corso di questo blitz sono stati sequestrati opuscoli biblici e non solo. Le accuse, quindi, sono quelle di aver pregato e di aver riunito i parenti per invocare Gesù.
A quanto pare non si tratta affatto del primo episodio che si verifica nel Paese. Le persone che sono state arrestate in passato sono state mandate nei campi di lavoro (lager molto duri). Molto probabile che anche loro abbiano fatto questa fine. Episodi di questo genere avvennero verso la fine degli anni ’90 e nel 2005. Come presidente del Paese c’era Kim Jong-il, ovvero il padre dell’attuale Kim Jong-un. Una vicenda che ha scatenato molte polemiche, soprattutto negli altri Paesi.
Così come non è affatto un mistero che la Corea del Nord sia conosciuta per essere una nazione che giustizia, tortura e abusa fisicamente le persone per via della loro fede religiosa e per le loro attività. Secondo quanto riportato dalla Commissione degli Usa per la libertà religiosa rientra nella lista dei 17 Paesi coinvolti in “sistematiche, continue e gravi”. Un rapporto che è stato stilato quest’anno. Le Bibbie e altri materiali religiosi arrivano, di nascosto, attraverso il confine cinese e distribuiti alle chiese sotterranee grazie ad una rete segreta.