Un grave lutto ha colpito il mondo dell’architettura: è scomparso Paolo Portoghesi, considerato uno dei migliori nel suo campo
Una notizia che, inevitabilmente, spiazza il popolo italiano. In particolar modo coloro che sono appassionati, fin dalla nascita, dell’architettura. Gli stessi che, in più di una occasione, hanno provato a seguire le orme di Paolo Portoghesi. Anche se di uno come lui ne è esistito solamente lui. Il suo cuore ha smesso di battere, proprio nelle ultime ore, all’età di 92 anni. Ad annunciare la sua scomparsa ci ha pensato direttamente l’Ordine degli Architetti di Roma con un post pubblicato sulla loro pagina ufficiale di Facebook. Portoghesi è morto nella sua abitazione a Calcata (provincia di Viterbo).
Nel corso della sua brillante carriera è stato l’autore di moltissime opere. Tra queste spunta quella di “Casa Papanice” nel quartiere Prati del ’66. Senza dimenticare la ‘Moschea‘ del ’74 ed anche la risistemazione di Piazza San Silvestro. Queste solamente per rimanere nella Capitale, ma le sue opere sono state apprezzate in quasi tutto il nostro Paese. Portoghesi è stato anche uno storico, teorico e fondatore del movimento ‘Postmoderno‘. Alla Biennale di Venezia (nel 1980) presentò l’installazione “Strada Novissima“. Anche la moglie, Giovanna Massobrio (anch’essa architetto) ha confermato quello che si stava iniziando a vociferare in rete.
Conosciuto non solamente in Italia, ma anche all’estero. Il suo nome è legato a tantissimi progetti come: il Centro culturale islamico di Roma, l’Accademia di Belle Arti a L’Aquila, la piazza Leon Battista Alberti a Rimini, la chiesa di Santa Maria della Pace a Terni, il quartiere Rinascimento nel Parco Talenti a Roma, le case Baldi e Papanice a Roma, la concattedrale di San Benedetto a Lametia Terme. Nel corso della sua brillante carriera ha insegnato Storia della critica dal 1962 al 1966 all’Università di Roma “La Sapienza“. Per dieci anni (dal 1967 al 1977) è stato professore di storia dell’architettura presso il Politecnico di Milano. Successivamente ha ricoperto anche il ruolo di preside (dal 1968 al 1976).
Dal 1995 ha insegnato progettazione alla Facoltà di Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma. Non solo: ha diretto il settore architettura della Biennale di Venezia (1979-82). E’ stato anche presidente di quest’ultimo per dieci anni (1983-93). E’ stato anche uno dei principali teorici della ‘geoarchitettura’. La notizia della sua morte, nel giro di poco tempo, ha fatto immediatamente il giro della rete. Sono iniziati ad arrivare i primi messaggi di cordoglio. Come quello dell’assessore ai lavori pubblici di Roma Capitale, Ornella Segnalini: “Rattristata per la sua scomparsa, importante personalità nel quadro della storia dell’architettura. Una persona piena di energia. Grazie a lui imparai a colorare come pochi ad acquerello le prospettive che negli anni ’80 si facevano ancora a mano“.