Per compensare l’aumento di turismo servirebbero migliaia di nuove licenze. Trovare un’auto bianca sta diventando l’incubo dei turisti, queste le possibili soluzioni
L’ultima rilevazione sul numero di taxi necessari per coprire il fabbisogno dei cittadini e dei turisti risale al 2006. La giunta era presieduta dal sindaco Walter Veltroni e già a quel tempo Roma aveva una carenza di vetture stimata sul migliaio di unità. Oggi considerato l’aumento dei visitatori nella capitale pari a 2 milioni annui tra il 2006 e il 2019 i numeri sarebbero ulteriormente da aggiornare.
Chi visita Roma si appresta a vivere minuti di attesa alle volte interminabili. Il servizio pubblico di trasporto presenta un’offerta inferiore a tutte le più grandi capitali europee e mondiali e addirittura la città di Milano che presenta una superficie di 181 chilometri quadrati rispetto ai 187 del solo XV Municipio ha un numero maggiore di bus, tram e metro. Non solo, anche il numero di taxi in proporzione è maggiore, una vettura ogni 280 abitanti. Roma è ferma a quota 357 per un totale di 7.672 licenze taxi attualmente in città, cui ne vanno aggiunte altre 77 che sono in fase di assegnazione. Parigi numeri alla mano ha il triplo dei taxi con una vettura ogni 111 abitanti e ciò nonostante il migliore e più efficiente servizio fornito dall’omologa d’oltralpe di Atac, la Ratp. Solo Londra e New York nel rapporto abitanti-licenze taxi sarebbero sotto la nostra capitale, ma se aggiungessimo il resto dell’offerta pubblica all’equazione riemergerebbe nuovamente tutta l’inadeguatezza dei trasporti capitolini.
Quali possono essere le soluzioni e come metterle in campo è la domanda che si pongono in giunta tanto il sindaco Roberto Gualtieri quanto l’assessore alla mobilità Eugenio Patanè, già alle prese con la patata bollente della nuova Ztl fascia verde. Se la Ztl ha fatto infuriare gli abitanti e continua a far discutere, la carenza di taxi penalizza principalmente i turisti che sono costretti a file interminabili e tempi d’attesa biblici a Termini e nel centro città. La soluzione più ovvia sarebbe quella di aumentare il numero di licenze per sistemare ogni problema, linea assolutamente scartata dal primo cittadino considerato il netto contrasto con le politiche sulla mobilità messe in campo per ora dalla sua giunta.
Quello che si potrebbe provare ad introdurre è la soluzione “Milano”. Ne ha parlato il sindaco stesso e consisterebbe sostanzialmente nella doppia guida, ovverosia assegnare ad ogni vettura una doppia licenza per due autisti che potrebbero così coprire un doppio turno. In questo modo spiega il primo cittadino, se solo ci fosse la stessa percentuale di adesione avuta nel capoluogo lombardo (12%) si aumenterebbe automaticamente di un migliaio di unità il numero di taxi a disposizione. Ciò che intanto potrebbe presto essere messo in campo è un aumento della tariffa base sui 9-10 euro anche per le tratte più brevi per compensare la perdita che subiscono gli autisti costretti ad aumentare i tempi di attesa nei parcheggi. Il tutto senza dimenticare l’annosa disputa tra gli Ncc e i taxi.