Camera, arrivano delle importanti precisazioni che riguardano il Mes: nel frattempo non si è fatto attendere lâannuncio da parte di Fratelli dâItalia alla sinistraÂ
Lâopposizione continua a farsi sentire ed, allo stesso tempo, cercare di dare âfastidioâ. Soprattutto per quanto riguarda la questione del Mes. in merito a questo importante argomento, però, proprio nella giornata di ieri sono arrivate delle importante conferme. Le stesse che tendono a âtranquillizzareâ buona parte della sinistra. Se ne discuterĂ direttamente nel mese di giugno. Notizie che, fino a qualche giorno fa, parevano ufficiose e che adesso sono ufficiali. Non è affatto un mistero che il nostro Paese sia lâunico dellâEurozona a non aver licenziato il trattato. Tanto è vero che tra Roma ed Unione Europea, giĂ da un bel poâ di tempo, è stata avviata una lunga âpartitaâ.
Si discuterĂ anche della riforma che riguarda il Patto di StabilitĂ ed eventuali modifiche al Pnrr. Anche se, a quanto pare, la sinistra non ha alcuna intenzione di smettere di âlamentarsiâ per il Mes. Lâobiettivo principale, secondo fonti molto vicine, è quello di mettere in difficoltĂ lâintero esecutivo. Molto difficile che questo possa accadere. A precisarlo, a modo loro, ci hanno pensato due membri di Fratelli dâItalia. Il presidente e vicepresidente del gruppo alla Camera, Tommaso Foti e Alfredo Antoniozzi. Questi ultimi, infatti, hanno voluto âtranquillizzareâ lâopposizione facendo capire che non câè alcun tipo di problema che riguarda la calendarizzazione.
Il 30 giugno ci sarĂ la calendarizzazione del Mes. Foti conferma che non ha alcuna valenza politica visto che si tratta di un fatto procedurale. Proprio perchĂŠ lo chiede lâopposizione. Anche se non è da escludere che la discussione possa essere rinviata nel mese di luglio. Da parte di Fdi, però, non câè alcun tipo di fretta. Il governo ha avviato una importante trattativa con lâUnione Europea per tutte le modifiche necessarie che riguardano questa riforma.
Cosa succede se il nostro Paese dovesse ratificare il Mes? Si troverebbe ad accettare le modifiche proposte in sede europea al meccanismo. Non solo: dovrebbe sottostarvi nel caso in cui ci fosse necessitĂ di usufruire di tale strumento. Questo vuol dire che se il board direttivo del MES, il cui potere viene in parte rafforzato con la riforma, non ritenesse sostenibile il debito dello Stato italiano, potrebbe richiedere una ristrutturazione come condizione obbligatoria per accedere al prestito. In questo caso si valuterebbe lâopzione della Commissione Europea.