Pil, Istat: dati in crescendo per quanto riguarda l’Italia. Soprattutto nei confronti di altri Paesi dove i numeri sono superiori. Gli ultimi aggiornamenti in merito a ciò
L’Istat ha diramato degli importanti aggiornamenti che riguardano il nostro Paese. L’Italia, infatti, continua a crescere sempre di più. Una fondamentale notizia. Anche perché, a quanto pare, il dato è superiore rispetto ad altri grandi potenze europee e non solo. Cresce molto di più rispetto alla Francia, alla Germania e soprattutto agli Stati Uniti D’America. Rispetto a quanto riportato nel trimestre precedente, pare che tutti i i principali aggregati della domanda interna siano in aumento. Ed i numeri parlano chiaramente visto che c’è una crescita dello 0,7% per quanto riguarda i consumi finali nazionali.
“In termini tendenziali, si è registrata una crescita dell’1,6% negli Stati Uniti e dello 0,8% in Francia e una diminuzione dello 0,2% in Germania. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area euro è aumentato dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,3% nel confronto con il primo trimestre del 2022” fa sapere in una nota lo stesso Istituto Nazionale di Statistica.
Non è finita qui visto che c’è un crescendo, dello 0,8%, per gli investimenti fissi lordi. Per quanto riguarda la vicenda sia delle importazioni che delle esportazioni ci sono novità. Entrambe sono diminuite: la prima dell’1% e la seconda dell’1,4%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per +0,7 punti percentuali alla crescita del Pil: +0,3 i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, +0,2 gli investimenti fissi lordi e +0,2 la spesa delle Amministrazioni Pubbliche.
Per quanto riguarda la variazione delle scorte, invece, sia la domanda estera netta hanno contribuito negativamente alla variazione del Pil, entrambe per -0,1 punti percentuali. Ci sono andamenti positivi, invece, per quanto riguarda il valore aggiunto nell’industria e nei servizi.
Gli stessi che hanno avuto una importante crescita. Questi i dati ufficiali emanati dall’Istat: sono cresciuti rispettivamente dello 0,2% e dello 0,8%, e una stazionarietà nell’agricoltura.