Ferdinando Carretta, è stato trovato morto il killer che tantissimi anni fa sterminò la sua famiglia
Poco prima dell’inizio degli anni ’90 un gravissimo episodio di cronaca nera sconvolse il nostro Paese. Una tragica vicenda che arrivò direttamente da Parma e che vide come protagonista quest’uomo inquadrato nella foto. Anzi, in questo caso il killer. Era il 1989 quando Ferdinando Carretta, nella sua abitazione, uccise i genitori ed il fratello. Nelle ultime ore, da Forlì, la notizia che riguarda la sua morte. Il 61enne è deceduto a Forlì, città dove viveva dopo essere tornato in libertà.
In merito a quell’omicidio, però, venne rintracciato solamente dopo nove anni. In quella occasione aveva lasciato l’Italia per andare a vivere in Inghilterra. L’omicida aveva 61 anni ed abitava nella città romagnola. L’abitazione l’aveva acquistata con l’eredità che la sua famiglia gli aveva, appunto, lasciato. Lavorava per una cooperativa sociale. Secondo quanto riportato da alcune fonti locali pare che Carretta, da tempo, fosse malato.
Il delitto: Carretta uccise la sua famiglia nella loro abitazione. Prima i genitori e poi il fratello minore. Quando commise questi delitti aveva 27 anni. Subito dopo decise di lasciare il nostro Paese per trasferirsi nel Regno Unito. In una intervista televisiva, quasi nove anni più tardi, confessò in pubblico il suo reato. E’ stato sempre riconosciuto come una persona incapace di intendere e di volere al momento dell’uccisione. Per lui scatto la condanna in un carcere psichiatrico giudiziario.
Dal 2004 fu messo in semilibertà. Dal 2015, invece, in libertà completa. Nel corso di quel periodo proprio il programma televisivo della Rai, “Chi l’ha visto” ebbe un ruolo importante nel corso della indagini. Non solo: anche per la risoluzione del caso. Grazie ad una segnalazione che venne rilanciata alle forze dell’ordine che il veicolo della famiglia fu ritrovato. Proprio a tre mesi dalla scomparsa delle tre persone uccise. Proprio ad un giornalista della Rai dichiarò di essere colpevole, ancor prima di parlarne al pubblico ministero.