Omicidio Giulia Tramontano, sarebbe stata proprio l’amante ad aiutare i carabinieri a far incastrare il killer, ovvero il suo fidanzato Alessandro Impagnatiello
E pensare che, durante il loro incontro chiarificatore, c’è stata anche solidarietà. Quello tra Giulia Tramontano e l’amante del suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello. Fino a quel giorno nessuna delle due sapeva chi fosse l’altra. Anche perché, da quasi un anno, il killer aveva una doppia vita. Ad accorgersi che qualcosa non stesse andando per il verso giusto è stata proprio la collega dell’omicida, la 23enne americana che aveva iniziato a insospettirsi. Non solo: è stata anche la prima a preoccuparsi del fatto che di Giulia, da sabato sera, si erano perse completamente le tracce. La sua paura più grande, però, come quella di molti altri si è trasformata in una dura realtà.
Ed è per questo motivo che non ha voluto perdere altro tempo ed ha deciso di mettersi in contatto con la sorella di Giulia, Chiara. Proprio la ragazza americana aveva iniziato ad avere i primi sospetti sul 30enne. Proprio come ha ribadito ai carabinieri in un verbale. Nel corso del colloquio la straniera ha comunicato di essere stata raggirata dal barman. Anzi, che sono state raggirate. Nell’incontro di sabato pomeriggio avevano chiesto anche all’omicida di partecipare all’incontro, ma Impagnatiello non si è presentato. Una cosa in comune la avevano: entrambe aspettavano un bambino. Giulia avrebbe partorito dopo due mesi, mentre la 23enne era rimasta sì incinta ma aveva interrotto la gravidanza a gennaio, in accordo con l’orco.
Omicidio Giulia Tramontano, l’amante ed i primi sospetti su Impagnatiello
Dopo l’incontro Giulia è tornata a casa ed ha avuto una forte discussione con l’uomo. Lo stesso che la ucciderà con tre coltellate fatali: a lei ed al bambino che aveva in grembo. Come riportato in precedenza la prima ad avere seri dubbi è stata proprio l’amante. Quest’ultima ha raccontato di aver ricevuto dei messaggi dai toni molto duri e diversi dal numero di cellulare della ragazza uccisa. Non poteva essere lei visto che, qualche ora prima, si era presentata decisamente in un’altra maniera. Poco prima delle 22 riceve un altro messaggio. Il killer, che si spacciava per Giulia, le avrebbe scritto di lasciarla stare e che voleva tornare a casa a Napoli.
Per la Procura, però, era impossibile visto che a quell’ora la ragazza era stata uccisa. Per gli inquirenti non ci sono dubbi: l’omicidio si sarebbe verificato tra 19.05 e le 20.30. A scrivere quel messaggio il killer. Il giorno dopo, la domenica, la 23enne incontra Impagnatiello. Lo vede strano e, soprattutto, nota alcuni guanti in lattice di colore azzurro che escono dallo zaino. Fino ad ora non li aveva mai visti e, soprattutto, mai utilizzato. I sospetti iniziavano ad aumentare sempre di più. Fino a quando, nel cuore della notte, il killer non ha confessato.