Omicidio Luca Sacchi, arriva la conferma in appello da parte dei giudici nei confronti dei killer che lo hanno ucciso: le sentenze dal tribunale
Arrivano importanti novità per quanto riguarda l’omicidio di Luca Sacchi, ovvero il ragazzo che il 23 ottobre 2019 è stato ucciso con un colpo di pistola alla testa. Nelle ultime ore è stato confermato, in appello, l’impianto accusatorio. Nessuna novità da parte dei giudici che hanno confermato i 27 anni di carcere per Valerio Del Grosso (colui che avrebbe tolto la vita al giovane). Ridotto, invece, a 14 anni e 8 mesi la pena per Paolo Pirino (complice di Del Grosso) e Marcello De Propris (colui che consegnò l’arma che uccise Sacchi). Anche per la fidanzata della vittima, Anastasiya Kylemnyk, sono stati confermati i 3 anni.
Ricordiamo che quest’ultima è stata accusata di violazione della legge sugli stupefacenti. Subito dopo la sentenza non sono mancati momenti di panico nei corridoi della Corte d’Appello. Protagonisti alcuni familiari degli imputati che avrebbero dato vita a delle scene vergognose. C’è chi parla addirittura di una vera e propria rissa. Non è stato assolutamente facile riportare il tutto alla calma. Le autorità sono dovute intervenire per cercare di sedare gli animi.
Omicidio Luca Sacchi, confermate le condanne per gli imputati
Come riportato in precedenza l’omicidio avvenne nell’ottobre di quattro anni fa. Precisamente all’esterno di un pub nel quartiere di Appio Latino. A scatenare la sparatoria fu l’acquisto di 15 chili di marijuana in cambio di 70mila euro in contanti. I soldi si trovavano all’interno dello zaino della fidanzata del ragazzo ucciso.
L’obiettivo degli assassini erano quelli di derubarli invece di optare per uno scambio. La donna è sia parte lesa che imputata per la detenzione della droga. Nel corso della rapina la fidanzata di Sacchi avrebbe ricevuto un colpo di spranga.