Giulia Tramontano, la ricostruzione dell’omicidio della giovane donna: dalle menzogne raccontate dal fidanzato fino ad arrivare all’omicidio premeditato
Nuovi particolari in merito all’uccisione di Giulia Tramontano, la 29enne di Sant’Antimo (provincia di Napoli) che è stata uccisa nella serata di sabato 27 maggio da chi diceva di amarla. Il suo fidanzato, Alessandro Impagnatiello. Anzi, il suo killer. Colui che non si è creato alcuno scrupolo nell’uccidere la ragazza e, soprattutto, il figlio che aveva in grembo e che tra due mesi avrebbe dovuto far nascere. Nel frattempo fuoriescono nuovi particolari in merito a questa vicenda che lascia tutti senza parole e con tanta rabbia. Come il fatto che la ragazza stesse già pensando alla nascita del figlio Thiago. Tanto è vero che aveva già scelto il corredino per quando sarebbe nato.
Ed invece una serie di coltellate hanno spezzato questo sogno: sia quello di Giulia che del nascituro. Il killer ha avuto anche il coraggio di denunciarne la scomparsa, anche se in cuor suo (a questo punto dubitiamo lo abbia) sapeva benissimo di mentire. Ed infatti le sue versioni non hanno mai convinto del tutto i carabinieri. Giulia era felice di diventare mamma, una felicità che è stata interrotta a suon di coltellate. La commerciante che, poche settimane prima, aveva incontrato la donna al ‘Messaggero‘ fa un appello al Papa: “Voglio chiedere di non opporsi alla pena di morte“.
A Sant’Antimo è stato proclamato lutto cittadino. Con una panchina rossa per ricordare tutte le donne vittime di violenza. Proprio come Stefania Formicola, uccisa dal marito proprio nella città napoletana 19 ottobre 2016. Dove vive la famiglia di Giulia, a via Lambrakis, regna il silenzio. Nessuno parla, c’è solo tanta rabbia. Il primo cittadino Massimo Buonanno ha annullato gli eventi organizzati per il 2 giugno, tutti gli spettacoli e i fuochi d’artificio per la festa del Patrono. Una svolta, quella dei carabinieri, arrivata dalla collega del barman. Con lei aveva avuto una relazione di un anno. Era rimasta incinta, ma a gennaio decisero insieme di interrompere la gravidanza.
Omicidio Giulia Tramontano, la confessione del killer e le infinite bugie
Si chiama A, ed è italoinglese. Grazie a lei gli inquirenti sono riusciti a capire che l’assassino mentiva. Diceva che Impagnatiello parlava male di Giulia. Di una ragazza che aveva problemi mentali. Dopo l’omicidio il killer voleva vedere a tutti i costi la collega. Ma quest’ultima non gli ha aperto la porta. In molti ipotizzano che volesse far fuori anche lei. Poi contatta la sorella di Giulia, Chiara, per raccontarle tutto. Informazioni importanti che hanno portato al carcere l’assassino. Il giorno dopo, la domenica, incontra il suo ex e nota che nel suo zaino ci sono dei guanti in lattice. Mai visti fino ad ora. Per quale motivo li aveva? Facile, a questo punto, immaginare il perché.
Giulia aveva scoperto le foto sul telefono del tradimento. Poche ore prima di essere uccisa aveva incontrato la 23enne per un incontro. Le due, alla fine, si chiariscono. Anzi, dopo il diffondersi della notizia che Giulia era scomparsa la ragazza pensa al peggio. Poi l’invio di un messaggio al suo numero. I toni sono molto diversi. Iniziano i primi sospetti. La conferma ancora non c’è, ma a questo punto è plausibile che a scrivere quel messaggio: “Sono turbata, vado a dormire” sia stato proprio Impagnatiello. L’italoinglese contatta la famiglia di Giulia affermano le sue preoccupazioni. Oramai era troppo tardi.
Impagnatiello ha una violenta lite con Giulia. Prende un coltello e la uccide, insieme al suo bambino che aveva in grembo. Tenta di disfarsi del cadavere provando a bruciarlo in due occasioni. Senza riuscirci. Nasconde il corpo avvolto dal cellophane. Lo cosparge di alcol. Tanto da effettuare anche ricerche su internet su come far sparire le macchie di sangue, come disfarsi di un corpo e molto altro ancora. Il cerchio attorno a lui si stringeva, fino a quando non è crollato ed ha confessato l’omicidio ed anche il posto dove l’aveva sepolta. Poco prima aveva lasciato il corpo di Giulia nel garage. Per quasi tutta la sera prima in casa. Resta in macchina fino a martedì e mercoledì se ne disfa.