Il presidente della Federbasket, Gianni Petrucci, ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Corriere della Sera’. Non ha usato parole dolci nei confronti del Coni e, soprattutto, sul caso che riguarda la Juventus. Che bordata alla politica
Dopo essere stato il numero uno del Coni per Gianni Petrucci, oramai già da qualche anno, è iniziata una nuova avventura come presidente della Federbasket. Anche se, il suo pensiero nei confronti del Comitato che conosce tanto bene, a quanto pare è cambiato. Lo ha dimostrato nel corso di una intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘. Un discorso che, a dire il vero, ha spiazzato completamente tutti. Si è voluto soffermare, oltre proprio al Coni, alla sulla vicenda che riguarda la Juventus ed anche alla politica.
Per Petrucci, a quanto pare, non ci sono dubbi: ovvero che non c’è alcuna necessità che riguarda quella di riformare lo sport. Poi un accorgimento che non è passato affatto inosservato: “Leggo che, ad ogni cambio di governo, si parla sempre di riforma. Io sono del parere che debba essere salvaguardata l’autonomia“. Non sono mancati gli elogi ed, allo stesso tempo, gli apprezzamenti in merito alla riforma Giorgetti. Ovvero quella che prevedeva la cura e la diffusione dello sport di base.
Per Gianni Petrucci non ci sono dubbi: il ruolo della politica risulta fin troppo invadente per quanto riguarda lo Sport. Un vero e proprio dualismo quello che vede come protagonisti Coni e Sport e Salute. La stessa che resterà fino a quando non ci saranno responsabilità ed ambiti non saranno chiariti. Le sue dichiarazioni, però, sono quelle di un uomo completamente deluso quando si parla del Comitato: “È una sofferenza vederlo così, è stato asfaltato in ruolo e responsabilità”. Petrucci ha continuato dicendo: “Credo che sia limitato alla sola preparazione olimpica”.
Non è finita qui visto che ha definito, allo stesso tempo, “intollerabili” certi atteggiamenti. Allo stesso tempo, però, ha voluto fare un appello a Giovanni Malagò. Ovvero quello di assumere un ruolo molto più “decisionista”. Allo stesso tempo, sul ministro dello Sport Andrea Abodi, ha fatto capire che sarà giudicato quando deciderà competenze e ruoli di Coni e Sport e Salute. In conclusione si è anche soffermato sulla vicenda che vede come protagonista la Juventus: “Parlare durante i processi non è elegante, ma voterò contro ad una proposta del Coni di riformare la giustizia sportiva perché è il governo a volerla“.