Ong+contro+l%26%238217%3BItalia%3A+%26%238220%3BContinueremo+a+violare+le+regole%26%238221%3B
notiziecom
/2023/06/04/ong-contro-italia-continueremo-a-violare-regole/amp/
Cronaca

Ong contro l’Italia: “Continueremo a violare le regole”

Published by
Marta Zelioli

Le organizzazioni non governative che operano nel mare, soprattutto quelle di origine tedesca, tra le più estremiste, si sono ribellate

Le Ong operanti nel mare, in particolare quelle tedesche, sono in rivolta per la sospensione delle loro navi dovuta alle violazioni delle leggi sul soccorso ai migranti. Supportate da alcuni sostenitori italiani dell’accoglienza, stanno attaccando la “nuova strategia dell’Italia” sull’emergenza migratoria, definendola “ingannevole e trasparente”. La flotta estiva è partita con le navi di Emergency, Life Support, Humanity e il veliero Nadir, che si dirigono verso i porti assegnati con 124 migranti a bordo. La scintilla è stata l’arresto per 20 giorni e una multa di 3.300 euro per due navi, la Mare Go e la Sea Eye 4, entrambe tedesche, che hanno violato apertamente le regole del decreto Piantedosi.

Tra i naufraghi anche 4 donne e 11 minori, tra cui un bambino di soli due mesi. “Le persone soccorse sono esauste ma in condizioni mediche stabili”, informa la Ong (Ansa) – Notizie.com

Gordon Islar, presidente della Sea Eye, ha dichiarato guerra a Roma. “La nuova strategia dell’Italia è ingannevole e trasparente. I lunghi viaggi verso porti lontani implicheranno sempre la scelta di rispondere a più richieste di soccorso durante il percorso. Certamente lo faremo, e ciò porterà ad accuse di violazione delle leggi italiane“. Secondo Isler, si tratta di un tentativo riprovevole di criminalizzare il salvataggio in mare e la stessa fuga, per giustificare un’azione statale sempre più brutale. È praticamente una “dichiarazione di guerra“, aggravata dal sostegno tedesco a Sea Eye. La seconda nave fermata è la Mare Go, respinta dai greci, che si sono dimostrati più decisi di noi. Giovedì pomeriggio, ha soccorso 36 persone “sventando un tentativo di intercettazione e cattura da parte della Marina militare tunisina in acque internazionali“, ha rivelato Mediterranea, un gruppo italiano che sostiene l’accoglienza. Secondo le Ong, non solo i migranti dalla Libia, ma anche quelli provenienti illegalmente dalla Tunisia, un porto sicuro, non possono essere riportati indietro.

La protesta delle Ong

Un’altra nave tedesca avrebbe dovuto dirigersi verso Trapani, ma si è fermata a Lampedusa, ritenendo il porto troppo lontano. Mediterranea, che non partecipa più alle operazioni di soccorso, ha preso le difese degli estremisti tedeschi dell’accoglienza. “Il fermo delle navi dimostra che l’unico vero obiettivo del decreto Piantedosi è ostacolare l’attività di soccorso delle navi civili. Questo attacco illegittimo si scontrerà con la realtà dei fatti“, hanno dichiarato. Sea Watch, un’altra ONG tedesca, si è unita alla protesta. “Solidarietà a Mare Go e Sea Eye, punite per aver salvato vite in mare. Lo Stato crea leggi ingiuste per criminalizzare la società civile, che ha il diritto e il dovere di disobbedire per difendere i diritti dei fuggitivi“, è l’appello alla “battaglia” contro l’Italia.

La nave Humanity 1 ha soccorso 30 migranti che si trovavano su un gommone sovraffollato in area di responsabilità maltese partito da Sabratha, in Libia (Ansa) – Notizie.com

Il sottosegretario all’Interno, Nicola Molteni, ha risposto affermando che “alla prossima violazione seguirà il sequestro definitivo. Il governo non affida il controllo delle frontiere e le operazioni di soccorso a imbarcazioni private straniere finanziate da Stati esteri“. Nel frattempo, dal primo giugno abbiamo superato i 50.000 sbarchi e nelle ultime 24 ore sono arrivati 600 migranti a Lampedusa. Non a caso, il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato al telefono con il presidente tunisino Kais Saied dei settori energetici, degli investimenti e del sostegno italiano alla Tunisia nei negoziati con il Fondo Monetario Internazionale e nella gestione dei flussi migratori. La premier ha accettato l’invito a visitare Tunisi, una missione cruciale per cercare di evitare l’ondata prevista di arrivi illegali durante l’estate.

Published by
Marta Zelioli