Accuse pesantissime e molto gravi quelle che vedono come protagonista un ex calciatore dell’Inter (e della Serie A) che si è reso protagonista di un bruttissimo episodio di cronaca che poteva terminare nella peggiore maniera possibile
Oramai nel Paese in questione non si sta parlando d’altro se non di un episodio che vede come protagonista un calciatore. Lo stesso che ha trascorso, buona parte della sua carriera calcistica, in Italia. In particolar modo con le maglie di Inter, Bologna, Parma e Livorno. Ci troviamo in Francia, precisamente a Parigi, dove l’atleta ha tentato di strangolare la sorella di 15 anni. A raccontare questo drammatico episodio ci ha pensato direttamente il quotidiano “Le Parisien“. Le accuse nei suoi confronti sono molto gravi visto che si parla di tentato omicidio. Il tutto sarebbe nato dopo un violento litigio.
Dalle parole, i due, sarebbero passati direttamente alle mani. In particolar modo il giocatore che avrebbe messo, appunto, le sue due mani attorno al collo della sorella. Secondo quanto riportato sempre dallo stesso giornale transalpino pare che l’atleta si trovasse nella capitale francese in vacanza per trascorrere qualche giorno di relax insieme alla propria famiglia. Resta ancora da capire il motivo per cui sia nato tutto questo. Fortunatamente la minorenne sta bene, ma è ancora sotto shock per quanto le è capitato.
Parigi, Belfodil finisce in manette: ha tentato di strangolare la sorella
Il calciatore in questione è Ishak Belfodil. Per il franco-algerino sarebbero scattate le inevitabili manette. Dopo che, alcuni suoi familiari, hanno lanciato l’allarme e chiamato la polizia per far arrestare l’atleta. Il giocatore (ora all’Al-Gharafa, in Qatar) è stato fermato dalle forze dell’ordine locali. Secondo quanto riportato dallo stesso quotidiano pare che l’atleta abbia strangolato la sorellina di 16 anni più piccola (lui ne ha 31). Fino a questo momento, però, pare che la minorenne non abbia ancora sporto denuncia.
Successivamente l’attaccante è stato portato in caserma dove è stato interrogato dagli inquirenti. Gli stessi che hanno avviato le prime indagini del caso e che, allo stesso tempo, stanno cercando di fare chiarezza in merito. Nel frattempo l’ufficio del procuratore di Versailles ha ora 48 ore a disposizione per decidere cosa fare di lui. Non solo: anche come procedere dal punto di vista giudiziario. Per il momento si sono aperte le porte del carcere di Élancourt.