Pnrr, il governo è pronto a tutto pur di salvarlo: tanto è vero che è stato svelato anche il piano
Nel primo pomeriggio, direttamente dal Parlamento, verrà discussa una relazione semestrale in merito ad uno degli argomenti che sta scaturendo non poche polemiche. Stiamo parlando del Pnrr. A quanto pare, secondo quanto riportato da alcune fonti locali, pare che il governo sia pronto ad elaborare e discutere in cabina di regia delle importanti novità. Non è finita qui visto che, proprio nelle prossime ore, verrà discussa anche la fiducia al provvedimento con il quale l’esecutivo sterilizzerà il controllo concomitante della Corte dei conti sulla spesa del Piano di ripresa e resilienza.
Su questo e sulla fiducia ci sarà un voto in programma nella giornata di domani, martedì 6 giugno, intorno alle ore 14. Alla Camera oggi inizia la discussione, anche se le opposizioni sono divise. Non è affatto un mistero che, in merito a questo argomento, Partito Democratico e Movimento 5 Stelle la pensino in maniera completamente diversa. Allo stesso tempo, però, c’è da segnalare anche un importante passo in avanti da parte di Italia Viva ed Azione nei confronti della maggioranze. In particolar modo per quanto riguarda alcune norme molto contestate (il decreto della Pubblica amministrazione). .
Nelle ultime ore ci sono stati delle importanti “botte e risposte” fra la Commissione Europea e Palazzo Chigi. Dall’incontro di Bruxelles sono nati dei negoziati dove il governo sta facendo di tutto per ottenere una clausola di salvaguardia del Piano. La stessa che aiuterà il nostro Paese a dirottare sul piano Repower-Eu i finanziamenti europei. Gli stessi che non riuscirà a spendere entro il 2026. Oggi il piano Repower-Eu è molto più piccolo e più specifico del Pnrr. All’Italia toccano 2,7 miliardi di euro. Le proposte presentate alcune settimane fa hanno dato riscontri molto positivi.
Il piano del governo, però, sembra che affidi proprio al contenitore del Repower-Eu la funzione di una sorta di paracadute di salvataggio del Pnrr. Per la precisione un piano in cui il governo ha discusso con alcune grandi aziende a partecipazione pubblica, che potrebbe contenere progetti di ampio respiro di grandi player come Snam, Terna, Eni ed Enel. Un modo tale per poter ‘ospitare’ i fondi che non verrebbero spesi entro la scadenza naturale del Pnrr.