Reddito di cittadinanza, il governo è pronto ad intervenire ed allo stesso tempo attuare la riforma: tutte le ultime novità del caso in merito a quanto sta accadendo
E’ stato uno degli argomenti che ha provocato non pochi problemi nel nostro Paese. Anche se, a dire il vero, è ancora oggetto di discussione visto che se ne continua a parlare. Il governo ha precisato che il ‘Reddito di Cittadinanza‘, tanto voluto dal Movimento 5 Stelle, a partire dal primo gennaio del prossimo anno sarà completamente abolito. Lo ha annunciato la stessa premier Giorgia Meloni in uno dei suoi discorsi di qualche settimana fa. Nel frattempo, però, arrivano importanti dati e novità soprattutto da Bankitalia. Nella sua consueta relazione annuale pare che questo sussidio fornito dallo Stato varrà un risparmio di quasi 2 miliardi di euro.
Il governo ha voluto modificare un bel po’ di cose in merito a questo argomento. Soprattutto cercando di ridisegnare le misure di contrasto alla povertà ed anche all’esclusione sociale. In questo modo, però, al posto del Rdc è pronto ad intervenire in aiuto l’Adi. Lo stesso che sta per ‘Assegno di inclusione‘. A partire dal primo gennaio del 2024 tenderà a sostituire il reddito. Tanto da arrivare alla soglia dei 6mila euro annui per i nuclei formati da una sola persona. Secondo quanto riportato dal ‘Messaggero’ pare che i coefficienti stabiliti per il nuovo sussidio saranno più alti per determinate categoria.
In particolar modo per quanto riguarda i disabili. Decisamente molto più bassi per gli adulti tra 18 e 59 anni senza carichi di cura e per i minori. Erogato per 18 mesi e rinnovabile dopo uno di sospensione, l’assegno sarà cumulabile con l’assegno unico. Per quanto riguarda i nuclei che vivono in affitto riceveranno un contributo fino a 3.360 euro l’anno. Le novità, però, non sono affatto finite qui visto che ci saranno altri requisiti decisamente più restrittivi.
Questo è quello che riporta direttamente Bankitalia: “Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare verrà introdotto un vincolo sul valore ai fini dell’Imu dell’abitazione di proprietà; per le famiglie che vivono in affitto la soglia del reddito familiare per ricevere l’Adi non sarà più incrementata di oltre la metà, come invece avviene attualmente per tenere in considerazione i costi connessi con la locazione. Il totale è di 1,8 miliardi di uscite in meno all’anno. L’introduzione dei requisiti anagrafici riduce la platea dei nuclei potenzialmente beneficiari dell’Adi di quasi il 30% rispetto al Rdc. Capitolo stranieri: il 60% dei tagli riguarderà loro“.