Il collasso della diga Kakhovka sta portando diversi disagi in Ucraina. L’Onu attacca nuovamente la Russia: “La responsabilità è loro”.
La distruzione della diga di Kakhovka continua ad essere al centro del dibattito politico (e non solo). Come riportato dall’Adnkronos, le autorità ucraine hanno ipotizzato circa 42mila persone a rischi inondazioni e soprattutto il livello dell’acqua è destinato ancora a salire per poi mantenere un livello stabile almeno per quattro/cinque giorni e, infine, dovrebbe tornare ad abbassarsi.
La situazione nella zona del fiume Dnipro continua ad essere molto critica e nei prossimi giorni si rischia di fare i conti anche con le prime vittime per questa inondazione. Le autorità locali, infatti, parlano di dispersi e sono in corso le ricerche.
Scambio di accuse tra Russia e Ucraina
Il collasso della diga di Kakhovka ha portato anche ad uno scambio di accuse tra Russia e Ucraina. Da Kiev hanno incolpato Mosca di essere i responsabili “di questo collasso e di aver fatto esplodere una bomba di distruzione ambientale di massa che ha portato al più grande disastro degli ultimi decenni“.
Immediata naturalmente la risposta russa con l’ambasciatore alle Nazioni Unite che ha parlato di “sabotaggio deliberato intrapreso da Kiev che dovrebbe essere classificato come crimine di guerra o atto di terrorismo“. Inoltre, il ministero degli Esteri ha parlato di una azione pianificata da parte degli ucraini alzando il livello dell’acqua e poi sparando alla diga per farla collassare. Insomma, uno scambio di accuse che alimenta la tensione tra i due Paesi.
L’Onu: “Conseguenza devastante dell’invasione russa”
Sul crollo della diga di Kakhovka è intervenuto anche l’Onu con Antonio Guterres. Il segretario generale ha definito il crollo della diga come “una conseguenza devastante dell’invasione russa, ma non si hanno informazioni indipendenti sulle cause del disastro. Le immagini le abbiamo viste tutte e possiamo parlare di catastrofe umanitaria. Gli attacchi ai civili e alle infrastrutture devono finire il prima possibile“.
Guterres ha anche assicurato che l’Onu è in stretto contatto con Kiev per la fornitura di acqua potabile e per tutte le assistenze necessarie in un momento critico come questo”.