“Amnesia lacunare, fui consulente di parte in un altro caso a Pisa. Quel padre, era un ingegnere, venne giudicato non punibile”. Lo ha raccontato in esclusiva a Notizie.com, il noto psichiatra Alessandro Meluzzi commentando l’ennesima tragedia di Roma, dove ieri una bambina è stata dimenticata in auto dal proprio padre. Sette ore di agonia e poi la morte per la piccolina
Può succedere a chiunque? Ci si può dimenticare di avere in auto la propria figlia o il proprio figlio per ore e ore e rendersi conto di quanto accaduto solo a tragedia compiuta? “Sì può accadere ad ognuno di noi, senza dolo, senza colpa”.
Ne è convinto il noto psichiatra Alessandro Meluzzi che questa mattina Notizie.com ha sentito al telefono per capire quale meccanismo scatti nella testa di un genitore, quando pensa di aver portato all’asilo la propria bambina o il proprio bambino e poi, come se nulla fosse, chiude la macchina e si reca a lavoro. E solo dopo ore la mente si illumina, ricorda di non aver “fatto” quello che era nelle intenzioni fare. Capita però che nel frattempo il dramma si sia compiuto. E’ successo di nuovo anche a Roma, ieri mattina quando una bambina è morta, dopo 7 ore di agonia per essere stata lasciata in auto, sola, coi finestrini chiusi, al caldo, dal proprio papà.
Una tragedia immane, senza senso apparente. Eppure tutto questo per gli psichiatri è ricorrente e con una spiegazione precisa. Nella Capitale, l’unica pista seguita è infatti quella della fatalità. La bimba doveva essere portata all’asilo, in via dei Fucilieri alla Cecchignola. Aveva solo un anno. L’iscrizione, un atto dovuto, è stata fatta dai carabinieri che indagano nel fascicolo coordinato dalla procura di Roma. In base a quanto si è appreso i genitori delle piccola sono stati ascoltati dagli inquirenti. Il padre della bambina è un carabiniere che lavora alla divisione generale per il personale militare del ministero della Difesa. Poco dopo le otto del mattino di ieri è arrivato in via dei Fucilieri, ha parcheggiato la macchina, per accompagnare la bambina all’asilo per i figli dei dipendenti del ministero della Difesa. La mamma avrebbe poi dovuto riprenderla. Ma quando la donna è arrivata all’asilo, intorno alle 14, le hanno comunicato che sua figlia non c’era.
A quel punto ha visto la macchina del marito parcheggiata con la bimba all’interno e ha accusato un malore; un militare ha tentato un disperato tentativo di intervento rompendo il vetro per provare a far respirare la neonata, ma purtroppo non è servito a nulla. Il padre è dunque accusato di abbandono di minore. La chiamano ‘Forgotten baby syndrome’, la “sindrome del bambino dimenticato” che ha causato, dal 1998 ad oggi in Italia, la morte di 11 bambini. Nel 2019 il Parlamento approvò il decreto sull’obbligo dei seggiolini anti abbandono in auto, provvisti cioè di un allarme per ricordarsi della presenza del bimbo in auto. L’intervista in esclusiva ad Alessandro Meluzzi.
Professor Meluzzi, ennesima tragedia a Roma. Una figlia di un anno abbandonata in auto dal padre, muore dopo un’agonia luna 7 ore. Cosa è esattamente la sindrome del bambino dimenticato?
“Io la chiamo amnesia lacunare, e l’ho diagnosticata in una caso simile a Pisa. Ero consulente di parte, l’imputato era un ingegnere, venne giudicato non punibile. Si verifica quando arriva un momento di obnubilamento, quando compiamo azioni routinarie, quando si frequentano luoghi consueti. Si presenta in soggetti senza demenza, senza problemi di oblio. E’ un fenomeno transitorio irrilevante con conseguenze purtroppo tragiche”.
Ma davvero può capitare a chiunque di dimenticarsi del proprio figlio, come ci si dimentica un mazzo di chiavi, un portafogli prima di uscire di casa?
“Sì, può capitare a tutti. Anche a lei e a me. Per stress, per stanchezza e ripeto per condizioni ripetitive”.
Come si elabora una simile tragedia? Che sentimenti si debbono o possono provare nei confronti di questo padre, ora indagato? Che emozioni crede abbia la moglie nei suoi confronti?
“Non c’è niente da perdonare. Si deve provare pietà, compassione. Non c’è dolo o colpa dietro un evento drammatico come questo. Posso aggiungere una cosa veloce?
Quale?
“Spero che anche a questo padre venga contestata e riconosciuta l’amnesia lacunare, mi auguro trovi un perito intelligente che la diagnostichi, e un giudice che reputi non punibile”.