Associazione D.i.Re: “Il decreto contro la violenza sulle donne non ci soddisfa”

Antonella Veltri, presidente dell’Associazione D.i.Re, in esclusiva ai nostri microfoni: “Ci sono scelte che non condividiamo. Ecco quali”.

Il governo nella giornata di ieri in Consiglio dei ministri ha dato il via libera ad un decreto contro la violenza sulle donne. Un provvedimento che non soddisfa proprio tutti. Intercettata dalla nostra redazione, Antonella Veltri, presidente dell’Associazione D.i.Re, ha espresso i suoi dubbi su quanto deciso dall’esecutivo.

Antonella Veltri esclusiva
Antonella Veltri, presidente dell’Associazione D.i.Re, in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com – © Ansa

Vengono emanate norme, disegni di legge sull’onda emotiva di un ennesimo femminicidio – ha detto ai nostri microfoni Antonella Veltri – questa volta sono state annunciate alcune misure di prevenzione. Ci si aspettava che i provvedimenti rispettassero in pieno il significato di questa parola e quindi anticipare il fenomeno, non intervenire ad episodio accaduto. Pertanto le misure che sono state emanate non ci soddisfano perché non entrano nel merito della natura strutturale“.

Veltri: “No all’esibizione delle donne che hanno superato la violenza a scuola”

Antonella Veltri esclusiva
Antonella Veltri, presidente dell’Associazione D.i.Re – Notizie.com – © Ansa

La presidente dell’Associazione D.i.Re si è soffermata anche su un altro punto molto delicato di questo provvedimento: “Abbiamo seguito la conferenza stampa della ministra Roccella e non siamo d’accordo con l’idea di portare le donne che hanno superato la violenza nelle aule scolastiche. Questo per loro significa ripercorrere un incubo dal quale sono uscite. E questo è un punto che non ci soddisfa“.

Nelle scuole vanno fatti progetti scolastici di formazioni sul tema del rispetto dei generi, dell’educazioni sentimentale in collaborazione con i centri antiviolenza e le associazioni – ha aggiunto ai nostri microfoni Antonella Veltri – non capiamo il senso di esporre le vittime. Noi siamo stati inseriti in alcune scuole come formatrici di progetti sull’educazione che vengono rinnovati anno per anno e questa deve essere una misura che in davvero poco tempo deve diventare nazionale. Non è possibile che ci siano differente di regione in regione“.

Intervista di Paolo Colantoni

 

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