Le istituzioni hanno preso parte, ma è stato il coro dei giovani a farsi sentire più forte, ribadendo l’urgenza di porre fine a situazioni
È stata una cerimonia sentita, estremamente partecipata. C’erano istituzioni presenti, sì, ma è stata soprattutto la giovane generazione a far sentire la propria voce in una fiaccolata organizzata a Sant’Antimo per Giulia Tramontano, la giovane donna di 29 anni, incinta del piccolo Thiago, tragicamente uccisa dal suo compagno, Alessandro Impagnatiello, lo scorso 27 maggio nella zona di Milano.
La manifestazione si è svolta in un clima di profonda commozione, per una tragedia che ha sconvolto la cittadina della provincia di Napoli e l’Italia intera. Nella stessa mattinata, tra l’altro, un uomo ha ucciso i coniugi dei suoi due figli: Luigi Cammisa, di 29 anni, e Maria Brigida Pesacane, di 24 anni. I due giovani sono stati vittime del loro suocero, Raffaele Caiazzo, di 44 anni, che sospettava una relazione tra i due sposati con i suoi figli, Anna e Alfredo. In testa al corteo si trovava il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, accompagnato da numerosi sindaci del territorio, parlamentari e consiglieri regionali. A loro si è unito il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo.
Un corteo che si è ingrossato col passare del tempo, riempiendo completamente piazza della Repubblica, dove l’iniziativa ha avuto termine ai piedi del Santuario di Sant’Antimo. Il cordoglio è stato unanime, manifestato dai ragazzi della polisportiva in cui Giulia praticava atletica da giovane, dalle donne unite dietro uno striscione contro la violenza e dagli abitanti del luogo di ogni età.
Davanti alla casa dei genitori di Giulia, uno striscione recita: “Chi vive nel ricordo degli altri non muore mai“. All’ingresso dell’edificio sono stati depositati un fascio di fiori e alcuni lumini rossi. Ai piedi di una panchina verniciata di rosso, un paio di scarpe rosse fa da sfondo a un grande cuore. Palloncini e orsacchiotti sono sparsi ovunque, mentre sui poster compare il volto sorridente di Giulia.
Il sindaco di Sant’Antimo, Massimo Buonanno, ha annunciato: “Intitoleremo un centro antiviolenza a Giulia Tramontano. Non possiamo più tollerare altre Giulia e altri Thiago“. Il vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, ha parlato del “martirio di Giulia“, invitando al dialogo e ricordando che il piccolo Thiago è “un dono di Dio“, come tutti i bambini.