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Esteri

Usa, 7 imputazioni su Trump: “Mi accusano per vincere le elezioni”

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Marco Ercole

Il Tycoon ha manifestato la sua rabbia su Truth, il social network di sua proprietà. Intanto emergono i capi di accusa dei suoi confronti

L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato di essere stato incriminato per la conservazione non autorizzata di documenti classificati presso Mar-a-Lago. La notizia è stata comunicata dal Tycoon attraverso un post sul suo social Truth, mentre il Dipartimento di Giustizia e il procuratore speciale Jack Smith, responsabile dell’indagine su di lui, mantengono il silenzio. Questa rappresenta la seconda incriminazione in pochi mesi per il magnate, dopo quella relativa al pagamento alla pornostar Stormy Daniels. Tuttavia, è la prima volta nella storia degli Stati Uniti che un ex presidente si trova ad affrontare accuse a livello federale. Dal suo rifugio a Bedminster, nel New Jersey, circondato dai suoi consiglieri politici e mentre i suoi legali cercano di comprendere le accuse mosse contro di lui, Trump ha espresso pesanti accuse lasciando trasparire la sua rabbia.

Donald Trump, sette capi d’accusa nei suoi confronti (Ansa) – Notizie.com

Ha scritto: “Oggi è un giorno buio per l’America“, definendosi un “uomo innocente“. Successivamente, ha condiviso un video di quattro minuti in cui si è rivolto ai suoi sostenitori. Trump ha denunciato di essere oggetto di un’interferenza nelle elezioni a causa della “bufala degli scatoloni“. Ha dichiarato che vogliono distruggere la sua reputazione perché desiderano vincere le elezioni. Secondo quanto riferito dai media americani, sono stati formalizzati sette capi di accusa nei confronti di Donald Trump per la mancata restituzione dei documenti classificati al termine del suo mandato alla Casa Bianca. Tra questi capi di accusa vi è quello relativo alla conservazione non autorizzata di documenti classificati, previsto dall’Espionage Act, oltre alla cospirazione, dichiarazioni false e ostruzione alla giustizia, come riportato dal suo avvocato, Jim Trusty.

Trump è sempre un caso

Il Secret Service si incontrerà con lo staff dell’ex presidente per pianificare i dettagli relativi al suo arrivo al tribunale di Miami martedì. Per il New York Times è una situazione senza precedenti, dato che Trump non solo è un ex presidente, ma è anche il principale candidato alla nomination repubblicana per le elezioni del 2024, in cui potrebbe affrontare Joe Biden, l’amministrazione del quale sta cercando di incriminarlo. L’indagine sui documenti segreti di Trump è iniziata nel 2021, quando gli Archivi Nazionali hanno notato che l’ex presidente non aveva restituito tutti i documenti al momento del suo congedo dalla Casa Bianca. Questa situazione ha portato a una controversia che ha successivamente portato alla perquisizione da parte dell’FBI a Mar-a-Lago lo scorso anno e, ora, all’incriminazione.

Donald Trump, candidato alle prossime elezioni del 2024 per la presidenza degli Stati Uniti (Ansa) – Notizie.com

La Casa Bianca ha deciso di non commentare le accuse, mantenendo così la linea adottata da Joe Biden. Per il presidente in carica, la situazione è estremamente delicata, poiché ci si trova nel pieno della campagna elettorale per il 2024. Al momento, i candidati repubblicani alla nomination mantengono il silenzio, così come il partito. I primi commenti critici tra i conservatori provengono dai sostenitori più fedeli dell’ex presidente, i quali lo difendono strenuamente e si dicono pronti a combattere. Il repubblicano Kevin McCarthy, speaker della Camera americana, ha affermato: “È inconcepibile per un presidente incriminare un candidato che lo sfida. Joe Biden ha conservato documenti classificati per decenni” e ha definito l’incriminazione una “grave ingiustizia“.

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Marco Ercole