Il quotidiano e il sito saranno in sciopero per due giorni a causa del mancato accordo sindacale
Ancora caos al Corriere. Dopo anni di piccoli dispetti, armistizi e dopo mesi di trattative tra i giornalisti e l’azienda si è arrivati alla rottura. La redazione del quotidiano con editore dalla Rcs Urbano Cairo ha deciso di proclamare due giorni di sciopero totale, senza alcun tipo di sconto: sabato 10 e domenica 11 giugno il giornale non uscirà nelle edicole, ma cosa ancora più pesante e restrittiva per l’azienda il sito non verrà aggiornato fino alla mezzanotte di lunedì 12.
Una rottura clamorosa tra il Comitato di redazione del giornale e l‘editore Cairo. Una discussione che va avanti da anni e che ora ha avuto il epilogo. L’ultima lite deriva dal profondo disaccordo su tutte le trattative che ci sono sul tavolo da mesi, se non da anni, dalle modalità di pagamento dell’aggiornamento professionale, alla determinazione del premio di risultato e regolamentazione dello smart working. Quest’ultimo aspetto arrivato di recente nelle trattative, ma un argomento molto sentito dall’interno della redazione.
Dietro alla discussione che c’è tra i giornalisti del Cor Sera e l’editore Cairo c’è dell’altro. A far indispettire i redattori ci sarebbe anche un altro motivo, considerato che gli uomini chiave di Rcs ovvero i dirigenti vicini a Cairo, stanno invadendo gli spazi redazionali della sede di via Solferino, senza un determinato motivo. Il direttore generale Rcs Alessandro Bompieri infatti scenderà di piano e lavorerà con affaccio sul corridoio del direttore, al primo piano. E questo sembra quasi un monito per controllare tutto e tutti. Una cosa che non è piaciuta per niente.
I comunicati
“L’assemblea dei giornalisti del Corriere della Sera ha bocciato l’ipotesi di accordo raggiunta dal Cdr dopo una trattativa con l’azienda per portare avanti le istanze della redazione e dopo la proclamazione di due giorni di sciopero. Uno sciopero che era stato deciso all’unanimità di fronte al rinnovato e reiterato peggioramento delle relazioni sindacali. Dopo mesi di confronto, infatti, l’azienda non aveva dato risposte alle nostre istanze: il rinnovo dell’accordo di smart working, il premio di risultato e l’aggiornamento professionale, messo in discussione dopo oltre vent’anni”, Il Comitato di redazione.
La risposta dell’editore Urbano Cairo: “Abbiamo trattato con il Comitato di Redazione (CdR) che è l’organismo delegato dall’assemblea per le relazioni sindacali. Abbiamo trovato un accordo con il Comitato di Redazione che non è stato successivamente approvato dall’assemblea. Ricordiamo che l’editoria è in un momento di grande trasformazione aggravato dall’aumento dei costi delle materie prime. In un momento come questo sarebbe fondamentale lavorare uniti con l’apporto delle migliori energie della redazione. Speriamo che i lettori capiscano la decisione assunta dall’assemblea”.