Nella dichiarazione congiunta delle due leader si assicura ogni forma di lotta contro i flussi irregolari
Un momento delicatissimo per la Tunisia e per l’Europa. La toccata e fuga della presidente von der Leyen e della Meloni ha sortito l’effetto sperato. Almeno nelle intenzioni e nei fatti. Al vertice a Cartagine sui migranti il presidente Saied in compagnia delle due leader pare sia rimasto soddisfatto dalle promesse e scalpita per metterle in pratica. La von der Leyen annuncia che “l’Ue e la Tunisia hanno un ampio interesse nel bloccare la cinica attività dei trafficanti di migranti” e che “noi sosterremo la Tunisia con 100 milioni di euro” per la sorveglianza delle frontiere.
E’ stata una riunione proficua e piena di volontà da tutte le parti in causa. Per la presidente della commissione Ue con la Tunisia, “ci unisce molto più della posizione geografica, ci unisce la storia. E’ nel nostro interesse comune rafforzare le relazioni e investire nella stabilità e nella prosperità del Paese“. Anche Giorgia Meloni presente al vertice ha fatto la sua parte ed è stata fondamentale: “Soddisfatti, un passo avanti per il partenariato con l’Ue“.
“Ora non resta che trovare l’accordo con il Fondo Monetario Internazionale”
Soddisfatta Giorgia Meloni, anche perché era una riunione a cui lei stessa teneva molto perché è stata una delle leader che più di tutti ha insistito per trovare un’intesa. Per l’Italia, ma anche per i buoni rapporti con il governo tunisino. “Siamo molto contenti di questa dichiarazione congiunta tra Ue e Tunisia. E’ un passo avanti per la costruzione di un vero partenariato con l’Ue per affrontare al meglio la crisi migratoria e il tema dello sviluppo da entrambi i lati del Mediterraneo“.
Il presidente del consiglio italiano ha anche voluto sottolineare un aspetto fondamentale per questa nuova intesa trovata con il governo tunisino e i vertici europei: “Vogliamo arrivare al Consiglio europeo di fine giugno con un memorandum d’intesa già firmato tra Ue e Tunisia. Siamo pronti a organizzare una conferenza internazionale su migrazione e sviluppo della quale abbiamo parlato con il presidente Saied, che è un’ulteriore tappa di questo percorso“. Ora non resta che trovare “l’intesa con il Fondo Monetario Internazionale” che vista la situazione dovrà mettere a disposizione.
