Il serbo ha trionfato al Roland Garros battendo in tre set il norvegese Casper Ruud. Un record sensazionale, staccato Nadal (arrivato a 22 in carriera): “Grazie a tutti, ho realizzato il mio sogno”
Ventitré Slam vinti in carriera. Sì, 23! È il giorno di Novak Djokovic, del Roland Garros conquistato, del record superato: soltanto lui ne ha vinti così tanti. La premiazione è in corso, il serbo viene chiamato sul palco allestito al centro del campo, prende il microfono e parte con la lista dei ringraziamenti. “Comincio con il francese, ci provo…“, ha detto emozionato.
“Grazie ancora una volta per questa atmosfera speciale, sono molto felice di poter condividere con voi questa giornata particolare della mia vita”, ha proseguito. “Non è un coincidenza aver vinto qui in Francia il mio 23esimo titolo dello Slam. Questo torneo è stato il più difficile da vincere in carriera. Provo grande emozioni, ho vissuto tante cose dentro e fuori dal campo, sono molto felice di essere qui ora. Grazie per la vostra presenza e la vostra energia, per oggi e per l’intero torneo”. Poi Nole cambia lingua, passa all’inglese e si rivolge a Ruud, battuto in tre set (7-6, 6-3, 7-5): “Sei una delle persone migliori del circuito. I giocatori e gli allenatori ti apprezzano, ti vogliono bene e c’è un motivo. Il tuo team e i tuoi genitori sono sempre stati gentili con me e il mio staff. Meritate un altro applauso. Mi dispiace per il risultato, però hai fatto un paio di anni eccezionali, sei stato uno dei più continui, hai giocato tre finali Slam negli ultimi 5 tornei. Già questo significa tantissimo, ti auguro il meglio. Spero che tu vinca con tutti tranne contro di me… (ride, ndr)”.
“Sognavo di diventare il numero 1, ce l’ho fatta”
Djokovic ha ricevuto il trofeo dalle mani dell’ex tennista Yannick Noah: “Un grande onore averti qui vicino, ero molto giovane quando ti stavi ritirando dal tennis, ma guardavo le tue partite e mi piaceva il tuo entusiasmo. Trasmetti positività, è molto bello che tu sia qui”. Il pensiero al suo staff: “Ringrazio tutta la mia squadra, sapete benissimo quello che abbiamo passato, ci sono stati dei problemi. So quanto io possa essere difficile quotidianamente. Vi ringrazio per la tolleranza e la pazienza, vi ho torturato nelle ultime 2 settimane. Siete la mia roccia, non smettete mai di credere in me”.
Sull’organizzazione: “Ogni singolo giocatore sogna di vincere un trofeo così almeno una volta. Io sono fortunato di averlo vinto 23 volte, è una sensazione incredibile. Qui ci sono i miei bambini, provo sempre a insegnargli i valori della vita, mi sembra si stiano divertendo. Vorrei dire una cosa a ogni bambino: io sognavo di vincere Wimbledon e diventare il numero uno al mondo, per questo sono grato di essere qui oggi. Ho avuto il potere per creare il mio unico destino, ho cercato di visualizzare quello che volevo fare. Dovete pensare al presente, non al passato. Ma se volete un migliore futuro, create il quotidiano e andatevelo a prendere“. Sugli spalti c’erano tanti altri sportivi di livello assoluto, da Ibrahimovic a Mbappé passando per Giroud e Tom Brady: “Spero vi siate divertiti, è un onore avere qui queste stelle dello sport”. La vittoria al Roland Garros ha permesso a Djokovic di ritornare anche numero 1 al mondo nel ranking ATP. Sorpassato Alcaraz, che il serbo era riuscito a superare in semifinale.