Muore a 68 anni l’attore toscano Francesco Nuti. Lottava da anni con una condizione fisica a dir poco problematica, causata da una caduta dalle scale
Mentre l’Italia ricorda, nel bene e nel male, Silvio Berlusconi, stamattina a lasciarci è stato anche l’attore toscano Francesco Nuti. Dopo 17 anni di lotte in condizioni mediche precarie, Nuti lascia amici e familiari a 68 anni.
Era ricoverato nella clinica romana Villa Verde e, a causa di uno sfortunato incidente domestico avvenuto nel 2006, aveva perso quasi completamente l’uso della parola e delle gambe.
Oltre alla rovinosa caduta nella sua casa ai Parioli nel settembre del 2006, la vita di Nuti è stata caratterizzata da una lunga serie di complicazioni e problemi. In particolare, il produttore, regista e attore fiorentino, dopo il successo scaturito da successi come Stregati e Caruso Pascoski di padre polacco negli anni 90, andò incontro a più di una delusione dettata da botteghini poco soddisfacenti, che causarono un repentino avvicinamento all’alcool e, di conseguenza, alla depressione. Un malessere che lo spinse addirittura a minacciare il suicidio durante una telefonata all’Ansa, in cui reclamava attenzioni e fiducia da parte dei produttori, ormai allontanatosi per via dei flop commerciali.
Anche l’ex presidente del consiglio Matteo Renzi ha ricordato Nuti sui social con parole di rammarico e sofferenza per la perdita di un idolo della propria gioventù.
A testimonianza dell’indiscutibile influenza avuta sui successivi autori della commedia all’italiana, ecco il ricordo di Carlo Conti: “Francesco era un grande che non ha bisogno di presentazioni. Ha fatto la storia della commedia all’italiana, per noi che siamo venuti dopo, con Benigni, Poli e i Giancattivi è stato un punto di riferimento”. Una carriera che, nonostante gli evidenti problemi, possiamo ricordare con gioia, grazie al talento dimostrato nel corso degli anni 80 e 90. A partire dal successo con Io, Chiara e lo Scuro (1983) diretto da Maurizio Ponzi, Nuti diviene conosciuto e apprezzato, fino ad arrivare anche al ruolo di regista nell’85.
Tutta colpa del Paradiso, Caruso Pascoski di padre polacco, Willy Signori e vengo da lontano sono solo alcuni dei successi di quella stagione d’oro, che si concluse bruscamente nel 1994. Mentre Berlusconi fondava Forza Italia e si preparava a vincere le elezioni, Nuti si preparava a distribuire in sala Occhiopinocchio, il suo film più ambizioso di sempre. Sfortunatamente, la pellicola segnò una brusca frenata sul piano del riscontro economico in sala e, nonostante successivamente Nuti sia riuscito a sfornare un paio di film dal discreto successo, la magia si era rotta e, insieme ad essa, anche la mente dell’artista toscano.