Addio Silvio Berlusconi, arriva il ricordo da parte di Romano Prodi. Lo stesso che ha rilasciato una intervista ai microfoni del ‘Messaggero’
Le prime pagine dei giornali, ovviamente, non potevano non aprire sulla scomparsa di Silvio Berlusconi. Il 12 giugno del 2023, per il mondo della politica, televisione, sport e molto altro ancora non può assolutamente essere considerato un giorno come tutti gli altri. Tantissimi sono coloro che hanno voluto esprimere un pensiero, un ricordo, un aneddoto che riguardi proprio la figura del ‘Cavaliere‘. Tra questi spunta quello di Romano Prodi che ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Il Messaggero“. L’ex premier ha ricevuto la terribile notizia mentre stava facendo una passeggiata verso Assisi.
Nel corso dell’intervista ha precisato che, quello in cui si trovava d’accordo con il ‘Cavaliere’, era il tema dell’europeismo: “Entrambi abbiamo avuto la chiara idea che il futuro dell’Italia passa attraverso l’Europa“. Ovviamente, però, le idee loro erano decisamente diverse. Un po’ come “cane e gatto”, ma sempre con il rispetto. Non andavano d’accordo su molti argomenti come il welfare, tasse e in generale sull’economia. Ricorda, ed allo stesso tempo si stupì, quando decise di scendere in campo nel mondo della politica vincendo le elezioni del ’94. Non sono mancati gli elogi verso il suo carattere di “assoluta novità“, nonostante non condividesse le sue posizioni politiche.
Addio Berlusconi, il ricordo di Prodi: “Vi racconto un aneddoto…”
Un rapporto, quello fuori dalla politica, civile tra i due. Tanto è vero che durante il periodo della malattia Prodi gli è stato vicino: “Siamo stati rivali, non nemici“. Poi un divertente aneddoto: “Qualche mese fa lo rividi a San Siro per Milan-Bologna. Alla fine mi disse scherzosamente che i felsinei non erano male e che in quella occasione non mi aveva battuto. Ci mettemmo a ridere“. Quella allo stadio è stato il loro ultimo incontro, mai però avrebbe pensato che le sue condizioni fisiche potessero precipitare da un momento all’altro.
“Berlusconi non era di destra come dottrina. Ma era di destra come proposte concrete e reali. Non so se voleva andare effettivamente al Colle“. Poi sul futuro di Forza Italia: “Credo che comincerà una naturale lotta per la successione, anche se è difficile trovate il suo successore“. In conclusione, sulla sua morte, ammette: “Mi ha colpito profondamente e sono molto vicino a lui, ai suoi familiari e ai suoi più cari“.