Francesco Storace oggi ha poca voglia di parlare del futuro del centrodestra senza Silvio Berlusconi, e si arrabbia con chi, in queste ore di dolore ricorda, della vita dell’ex presidente del Consiglio, solo i processi, Senza menzionare le assoluzioni. L’intervista in esclusiva a Notizie.com
31 dicembre 2012, da alcune cronache di una testata giornalistica on line che si occupava già e se ne occupa anche ora di Roma e della Regione Lazio: Francesco Storace, segretario de la Destra, è il candidato per la Regione Lazio scelto da Silvio Berlusconi. Storace ha già ricoperto quella carica dal 2000 al 2005.
“Sono amico di Francesco Storace – ha dichiaro Silvio Berlusconi e dopo quello che gli è accaduto, perseguitato dalla giustizia, dovendosi dimettere da ministro alla Sanità nel mio governo, credo sia dovuto appoggiarlo nella nella sua candidatura. E’ un uomo deciso, di ottima esperienza, e credo possa fare molto bene”. Francesco Storace ha espresso soddisfazione e fiducia per le parole del Cavaliere: “Berlusconi devo ancora sentirlo. Mi hanno detto di questa dichiarazione. Se le cose stanno così, è una bella sorpresa e ho la responsabilità ulteriore di far vincere la destra nel Lazio. E’ una bella sorpresa, di cui lo ringrazio. Lo chiamerò”.
Balzo in avanti di quasi 11 anni. Silvio Berlusconi non c’è più da 24 ore. La storia politica regionale e nazionale è ormai agli atti, Francesco Storace quando lo raggiungiamo oggi al telefono, è appena uscito da una lunga diretta in tv, durante la quale ha difeso a spada tratta l’onore e la memoria del Cavaliere. Se la prende con alcuni colleghi giornalisti, che a suo dire anche questa mattina sui rispettivi quotidiani, hanno preferito altri argomenti, piuttosto che fermarsi davanti al dolore per la scomparsa dell’ex premier. Poi, alla fine dell’intervista gli strappiamo una battuta sulle paure che attanagliano il centrodestra, ma soprattutto Forza Italia, ora orfani del padre fondatore.
Storace, come ha saputo della morte di Silvio Berlusconi?
“Ieri mattina, mi ha chiamato l’ex ministro Ronchi. La notizie non era ancora uscita sulle agenzie. Poi ho aspettato che divenisse pubblica. Stavo prendendo un caffè al bar, ero con altre persone”.
E dove è andata la sua mente?
“A questi ultimi 30 anni della sua e della mia via, questa notte ho faticato a prendere sonno. Lo avevo sentito l’ultima volta due settimane fa. Mi aveva chiamato lui dal telefono della compagna Marta Fascina”.
E di cosa avete parlato?
“Della sua malattia…La telefonata è durata poco, lo sentivo affaticato. Temevo sarebbe arrivato questo momento, ma non immaginavo così in fretta rispetto a quella chiamata”.
Lei è un politico, ma anche un giornalista. Non le sta piacendo, per usare un eufemismo, come alcuni giornalisti e alcuni giornali stanno trattando la scomparsa di Berlusconi.
“Sì, perchè si parla solo dei processi e quando lo fanno non raccontano tutta la verità. Non vengono fuori anche le assoluzioni”.
Lei vorrebbe che anche i media fossero più aderenti alla se non alla consegna del silenzio, almeno del rispetto in questo momento?
“Sì, almeno fino ai funerali che si celebreranno domani. Andrò a rendergli l’ultimo in saluto, partirò in treno domattina con Moffa e Ronchi. Poi arriverà il tempo delle analisi”.
Ma dentro il centrodestra ci si interroga già da ore sul futuro della coalizione e soprattutto di quello di Forza Italia. Qual è il suo pensiero?
“Il problema di adesso è non farsi prendere dal panico, la legislatura ha tempo per risolvere eventuali nodi. Ci sono ancora 4 anni davanti. Matteo Salvini e Giorgia meloni insieme a Tajani devono andare avanti senza deviazioni”.