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Politica

Berlusconi, Luigi Crespi ( ex spin doctor del Cavaliere) a Notizie.com: “Ragionava per competenza e lealtà. E sul contratto con gli italiani, ecco come andarono le cose”

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Luigia Luciani

“Mai stato di centrodestra e non ero un berlusconiano. Lui ragionava per competenza e lealtà. Sono stato il suo spin doctor? Non lo so…di certo ho fatto il mio lavoro”. A parlare in esclusiva a Notizie.com il giorno dopo la scomparsa di Silvio Berlusconi, Luigi Crespi. Col Cavaliere ha lavorato per 7 anni, a lui si deve l’intuizione del contratto con gli italiani

L’informazione in tv, sui giornali, sulle testate on line è monopolizzata. La notizie della morte di Silvio Berlusconi ha stravolto i palinsesti, ha deviato l’attenzione sul resto. Ricordare, raccontare, commentare.

Luigi Crespi, foto dalla rete

Non è solo un dovere davanti la morte dell’ex presidente del Consiglio, ma anche la normalità di chi, facendo il proprio mestiere, ovvero quello del cronista, deve volgere lo sguardo in avanti, ma anche indietro. E in questa chiave, l’intervista in esclusiva che ci ha concesso Luigi Crespi, che da tutti è descitto come lo spin doctor di Berlusconi per 7 anni, rappresenta uno strumento per capire meglio alcune cose, politiche ma soprattutto comunicative, della personalità assolutamente geniale dell’ex premier. Piaccia o non piaccia infatti, lui è stato anche questo.

Berlusconi, Luigi Crespi ( ex spin doctor del Cavaliere) a Notizie.com: “Ragionava per competenza e lealtà. E sul contratto con gli italiani, ecco come andarono le cose”

Berlusconi e il contratto con gli Italiani, foto dalla rete

Crespi, lei è molto cercato, soprattutto in queste ore…

“Diciamo che non mi occupo più di politica e che la politica che si occupa di me…”

Di solito le interviste si chiudono con un ricordo personale, stavolta io ci vorrei partire. Me la racconta una cosa anche inedita?

“1998, spot che io giudicavo fantastico di “Qui-Quo e Qua”. Glielo mostrai, lui mi disse secco “non va bene”. Io mi arrabbiai, perchè lo giudicavo davvero funzionale. Berlusconi mi mise seduto con forza, abbassò il volume dello spot e me lo  fece rivedere senza audio. Conclusione? Presi lo spot e andai a rifarlo”.

Se ho letto bene alcuni retroscena, non era la prima volta che Berlusconi aveva ragione, anche con lei,  delle sue idee. Ma il vostro rapporto, la vostra collaborazione professionale come nacque?

Ero un sondaggista, quindi fece un sondaggio per Radio Rai. Il tema riguardava il pathos con cui Berlusconi aveva vissuto il fatto importante di cronaca, quello della nave albanese speronata erroneamente dall’Italia. Lui si recò in Puglia col ministro Martino e si commosse. Gli Italiani amavano quel pathos. Berlusconi mi chiamò ad Arcore e cominciammo a collaborare. Va detto che ci fu un abbocco precedente, e lui mi salvò la vita professionale…”

Ovvero?

“Io avevo lavorato anche con Fede e Funari.  Proponevo dei sondaggi per i quali in una precisa circostanza venni attaccato, ma per Berlusconi i miei dati erano giusti. Quindi  mi fu possibile proseguire”.

Quando di lei parlano come l’ex spin doctor di Berlusconi, ritiene che questa sia una definizione che le calza a pennello?

“Ma io non so, a dire la verità, cosa sono stato. Spin doctor? Sondaggista? Comunicatore politico? So solamente che ho fatto il mio lavoro. Vede io non sono mai stato un uomo di centrodestra, e non mai stato un berlusconiano. Per lui ho votato solo una volta nel 2001, per il resto non voto mai. Berlusconi ragionava per competenza e lealtà, a volte questa era una richiesta quasi fideistica, che però a me non ha mai fatto. Da me si aspettava il contraddittorio. Anche quando lo allenavo ai dibattiti in tv”.

Luigi Crespi a Notizie.com: “Lo allenavo per i duelli in tv”

E mi racconta come lo allenava?

“Beh, io facevo la parte magari di Prodi o D’Alema. Gli facevo pure domande cattive e lui mi diceva “Queste cose D’Alema non me le avrebbe mai dette”. Insomma si preparava con me, si faceva preparare i testi da Ferrara, faceva decine di telefonate, sentiva Tremonti e alla fine faceva di testa sua…!”

Un pò insomma come accadde nel famoso contratto con gli Italiani che cambiò le regole della politica alla vigilia delle elezioni?

“Il contratto fu il frutto di una lunga trattativa tra me, Berlusconi e i sondaggisti che lavoravano con noi in quel momento. Doveva  essere su 5 punti, io mi “incazzai”. Lui ne presentò 4 su 5, non voleva perdere la faccia. Voleva essere certo che li avrebbe realizzati. Ed ebbe ragione lui. Guardi che era un vero e proprio contratto, redatto davanti ad un notaio, dal quale andai io a chiedere che avesse il crisma di un documento ufficiale”.

E poi non voleva che Berlusconi lo presentasse da Vespa, dove in realtà andò. Perchè?

“Perchè credevo che Vespa usasse un lingueggio sorpassato e antiquato, avrei voluto che il contratto venisse presentato davanti la gente a San Siro, ma Berlusconi la riteneva una roba sudamericana…”

Luigi Crespi a Notizie.com: “La sua morte fa saltare un tappo, libera energie…Marina saprà essere sua vera erede?

L’omaggio di Mediaset a Silvio Berlusconi (Ansa Foto) Notizie.com

Ha detto prima che è la politica che si occupa di lei e non più lei della politica, ma non posso lasciarla andare senza averlo fatto la domanda del momento: cosa accade ora dentro Forza Italia?

“La sua morte, dolorosa, fa inevitabilmente saltare un tappo. Libera anche energie. Forza Italia e il governo di centrodestra hanno consenso, credo che tutto si amalgamerà in un quadro nuovo . Il vero problema penso sia nella famiglia. Marina sarà in grado di essere il vero erede del padre? Saprà essere in grado di essere suo successore dell’azienda? “

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Luigia Luciani