Sui giornali di centrodestra il Cavaliere viene salutato ricordando la sua storia politica e imprenditoriale. I quotidiani di centrosinistra continuano ad attaccarlo, con i soliti ritornelli
“Li ha fatti avvelenare da vivo, continua a farli impazzire anche da morto”. Da quando si è diffusa la notizia della morte di Silvio Berlusconi, sui social non ha fatto altro che impazzare questo ritornello. Milioni di utenti (non necessariamente vicini alle idee politiche del fondatore di Forza Italia) hanno risposto ai post e ai commenti di chi, anche di fronte alla morte del Cavaliere, ha continuato ad offenderlo, dileggiandolo o (nel peggiore dei casi) esultando per la sua scomparsa.
Se i social rappresentano lo specchio fedele dell’attualità, stamattina era difficile aspettarsi uno scenario diverso dai quotidiani. E le prime pagine dei giornali lo hanno testimoniato. I giornali vicini al centro destra hanno ricordato Silvio Berlusconi omaggiandolo e ricordandone le gesta: i quotidiani di centro sinistra non hanno perso occasione per continuare le proprie battaglie: mettendo in primo piano le vicissitudini giudiziarie, dipingendolo come uno dei mali peggiori dell’ultimo trentennio politico, ironizzando sui funerali di Stato o facendo finta che nulla sia successo.
Il Corriere della Sera, che non partecipa al gioco di chi intende schierarsi anche di fronte alla sorte di un personaggio pubblico, esordisce con il titolo: l’Italia senza Berlusconi, ricordando le reazioni in tutto il mondo, interrogandosi sul futuro delle sue aziende e intervistando le persone che gli sono state vicino. La Stampa mette in prima pagina la foto di Berlusconi sorridente che saluta, accompagnandola con il titolo: Ciao Cavaliere. In prima pagina anche un editoriale di Lucia Annunziata (spesso lontana dalle idee del fondatore di Forza Italia), dal titolo: “Portò noi tutti nel mondo nuovo. Il Sole 24 ore si occupa di aspetti finanziari e si interroga sul futuro delle sue aziende: “Un impero alla prova successione”. Il Messaggero piazza in prima pagina la foto del Cavaliere con il titolo: “Il sogno italiano”. Tra i pezzi che vengono richiamati in prima, un editoriale dall’eloquente titolo: “Cala il sipario sulla Seconda Repubblica” e le interviste a Romano Prodi e Pier Ferdinando Casini. Avvenire in prima pagina scrive: “Addio a Berlusconi, leader che ha innovato. E diviso”. Il Riformista, diretto da Matteo Renzi, dedica a Berlusconi il titolo: “Come te non c’è nessuno”. Il leader di Italia Viva scrive anche un editoriale molto incisivo: “Lasciatevelo dire da uno che ha perso la sfida più importante della sua carriera proprio a causa di uno scontro con lui, il referendum dopo la rottura del patto del Nazzareno: Berlusconi era molto più di un leader politico”.
Il ricordo di Silvio Berlusconi campeggia sulle prime pagine dei quotidiani di centrodestra. Il Giornale pubblica la sua foto durante un comizio con il titolo: “L’ultimo Cavaliere”. Tra i pezzi in apertura, l’editoriale del Direttore Minzolini “Un punto nella storia”, e la persecuzione giudiziaria: “La guerra dei trent’anni, tutto il fango delle toghe”. Libero pubblica un’immagine di Berlusconi che saluta, accompagnandola al titolo: “Morto un Silvio non se ne farà un altro”. I pezzi ricordano la sua storia: “La cultura snob costretta ad inseguirlo”, “La sfida alla Rai che cambiò tutto”, “Più successi di Pelè e Maradona nel calcio”, “Ha usato l’odio dei suoi nemici contro di loro” e la rivoluzione politica: “Ha inventato il bipolarismo”. Il Tempo saluta Berlusconi: “Addio Silvio”, ricordando i suoi successi in politica, calcio e nella tv.
Lo scenario cambia notevolmente quando a ricordare Berlusconi sono i giornali di centrosinistra. Repubblica lo dipinge come “Il primo populista” e in prima pagina evidenzia che “Forza Italia scricchiola, Mediaset verso la vendit: a rischio l’eredità del Cavaliere”. Ancora più diretto Il Fatto Quotidiano, che titola: “La Repubblica del banana”. Nel sommario viene definito Berlusconi “Fondatore di Fininvest e Forza Italia, capo di 4 governi, pregiudicato per frode fiscale, finanziatore della Mafia e 9 volte prescritto”. Il quotidiano diretto da Travaglio, che scrive un lungo editoriale ricordando le sue frasi storiche e tutto ciò che lo ha sempre contraddistinto, evidenzia anche che “domani funerali di stato con Mattarella e pure lutto nazionale”. Un particolare criticato anche da Il Manifesto che insieme al discutibile titolo: “Asceso in campo”, ironizza sul “Lutto nazionale per Silvio Berlusconi, già santificato”, ricordando che “ha cantato sulle navi, costruito palazzi e imperi mediatici, stravolto la politica della destra e della sinistra. Ha maneggiato miliardi, cenato elegante, quasi presieduto la Repubblica”. La chiusura non può che essere dedicata a Domani. Il quotidiano edito da De Benedetti decide di non dedicare neanche una riga alla morte di Silvio Berlusconi. Sulla sua storia è stato dedicato un semplice approfondimento all’interno del quotidiano.